3 agosto 1943, Pedara e Mascalucia – provincia di Catania – inizia la Resistenza ai tedeschi

3 agosto 1943, Pedara e Mascalucia – provincia di Catania –

inizia la Resistenza ai tedeschi

 

 

Il 25 Luglio la dittatura fascista era caduta. Implosa, “sotto” le orrende devastazioni umane e materiali della nefastaa guerra scatenata. Mussolini, arrestato; da un catanese, il capitano dei carabinieri Vigneri.

La guerra continuava. In Sicilia proseguivano i combattimenti……l’ 8 settembre e l’armistizio dovevano ancora venire. I tedeschi che occupavano ancora la Sicilia….e l’Italia, a seguito dell’infame patto tra nazisti e fascisti, abbandonarono l’isola il 17 agosto.

Gli Alleati  entrarono a Catania il 5 agosto.

Giorno 3 agosto, l’enorme risentimento contro la guerra e il disprezzo verso i tedeschi accumulato dal popolo siciliano  esplose in due paesini alle falde dell’Etna, a pochi Chilometri da Catania..

Inoltre, non venivano più sopportate le continue razzie messe in opera dai tedeschi. Fu una vera e propria rivolta popolare.

Per prima “ esplose” Mascalucia, dove stazionavano circa 2000 soldati tedeschi. Nel paese era presente un nucleo di sodati italiani, addetti alle fotoelettriche.

Soldati tedeschi, dopo avere sottratto la motocicletta ad un miliare italiano portaordini e il fallito tentativo di rubare  i quattro cavalli del carrettiere Bonaccorso, tentarono di rapinare i cavalli ad una famiglia catanese ( Amato) – sfollata nel paese -;  spararono, provocando un morto ed un ferito. In un altro punto del paese, in un casolare, un tedesco ubriaco sparò, uccidendo il soldato Giuseppe La Marra. Successivamente i tedeschi  uccisero un altro soldato italiano, Francesco Wagner, ventiduenne mantovano. 

I componenti della famiglia Amato – di mestiere, armieri, avevano un deposito nel paese  – risposero con le armi. Fu il “segnale” dell’inizio della resistenza popolare.

In breve molti cittadini armati di fucili e pistole ( distribuiti dalla famiglia Amato, prelevate dal proprio deposito di armieri) scesero per le strade, sparando ai soldati tedeschi. Molti colpi furono tirati dalle  terrazze delle case e dal campanile della chiesa principale del paese. Ai cittadini si affiancarono i soldati italiani, i carabinieri e i Vigili del fuoco, sfollati da Catania. I soldati portarono altre armi e bombe a mano.

La sparatoria durò circa quattro ore. Armi di vario tipo, munizioni e camionette furono catturate ai tedeschi.

I tedeschi, dopo avere lasciato diversi caduti – quattordici, raccontano le cronache dell’epoca, vari cadaveri non furono mai ritrovati -, si ritirarono dal paese.  Rimasero uccisi un cittadino del paese e due soldati italiani  tra i tanti che si erano schierati con gli abitanti.

Il 17 agosto del 2007, davanti il Palazzo di Città,  una lapide è stata inaugurata per commemorare la resistenza dei coraggiosi abitanti di Mascalucia ai nazisti.

Durante la stessa giornata , a pochi chilometri di distanza, a Pedara, dopo che un contadino aveva ucciso, a colpi di pietre,  un soldato tedesco – un altro rimane ferito – in difesa del  proprio mulo preda del razziatore, scoppia la rabbia popolare. Parecchi giovani si armano ( oltre ai fucili personali altre armi furono date dai carabinieri), dislocandosi tra le vie del paese. I tedeschi, ricevuti rinforzi, occuparono il paese, iniziando un vero e proprio rastrellamento. Arrestarono 13 cittadini, portati successivamente in una località montana di Zafferana nell’albergo “Airone”, requisito dai tedeschi. Furono lasciati liberi il 10 agosto, quando i tedeschi furono costretti ad abbandonare quelle posizioni.

Ormai i soldati tedeschi, incalzati dalle truppe Alleate, sono allo sbando. Lasciano Zafferana, liberata definitivamente l’8 agosto. Il giorno prima la liberazione aveva toccato Mascalucia.

La Resistenza iniziò in Sicilia