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25 Aprile 2011: 66° della Liberazione. Onore e memoria per i partigiani catanesi
Nota a cura di:
A.N.E.D. Catania
Associazione Nazionale Ex Deportati
Politici nei Campi Nazisti
e Nunzio Di Francesco
partigiano, sopravvissuto al Lager di Mauthausen
– del Consiglio Nazionale ANED
Catania, piazza Machiavelli. Lapide ai fratelli Giuffrida, partigiani
25 Aprile 1945 – 25 Aprile 2011
66° Anniversario della Liberazione
Il 25 Aprile del 1945 si completava la Liberazionedel nostro Paese dai nazi-fascisti.
ORA E SEMPRE RESISTENZA!
Ieri contro il fascismo, oggi in difesa della COSTITUZIONE, legge fondamentale della Repubblica italiana, conquistata dai patrioti che con il loro impegno e sacrificio costruirono la nuova Italia. A salvaguardia della libertà e dei diritti fondativi della democrazia, nella società e nei luoghi di lavoro; per la scuola pubblica. Per una vera giustizia sociale, contro le disuguaglianze e le povertà sempre più crescenti. Contro il razzismo e le discriminazioni tra gli esseri umani e i cittadini. Per la solidarietà, l’accoglienza dei migranti, il rispetto dei diritti umani. Per la Pace, contro la guerra. Il rispetto dell’ambiente. In difesa dell’Unità Nazionale, contro i progetti secessionisti. Contro la deriva populista ed autoritaria della destra berlusconiana che lede la magistratura, gli organi istituzionali della società democratica e i dettami costituzionali conquistati dalla lotta partigiana. In più, alcuni senatori di “questa destra ben nota”, con una ignobile proposta di legge, vorrebbero abrogarela XII disposizione della Costituzione che vieta la riorganizzazione del partito fascista.
Onore e memoria per i partigiani catanesi
Il 25 aprile del 1945 fu conquistatala Libertà! Il 7 maggio veniva firmata la resa della Germania.
Le distruzioni e gli orrori seminati dai nazisti e dai fascisti, in Italia e in Europa, nel corso dei cinque anni della guerra deliberatamente scatenata sono stati enormi. Oltre 50 milioni di morti nel continente europeo. Sistematicamente perseguitati ed assassinati, a milioni nei lager, uomini e donne: democratici e antifascisti, partigiani, ebrei ( che con 6 milioni di assassinati subirono uno sterminio di massa), rom, omosessuali, “diversi, che, stante i nefandi cultori della “razza eletta e guerriera” propugnata da Hitler e Mussolini, rappresentavano un ostacolo da eliminare con il piombo e nelle camere a gas.
Il 25 aprile del 1945, conla Liberazione, sconfitti i fascisti e cacciati gli invasori nazisti, si concluse definitivamente la tragica epopea già iniziata nel 1922 con l’instaurazione violenta della dittatura fascista. Tanti gli italiani assassinati, incarcerati, confinati, perseguitati ed emarginati durante il famigerato “ventennio”.
Già dall’8 settembre 1943, con l’armistizio, iniziòla Resistenzaarmata ai nazi-fascisti da parte di centinaia di migliaia di italiani, con una grande forza popolare di partecipazione civile e patriottica sempre più crescente. In Italia, con i partigiani operanti nel Comitato di Liberazione Nazionale, e con i soldati del nuovo esercito che appoggiarono in maniera significativa le operazioni degli Alleati; nei tanti fronti europei, con i militari italiani che dopo l’armistizio a decine di migliaia si schierarono attivamente con i Movimenti partigiani europei di Liberazione e nella Resistenza ai nazisti ( tanti i caduti, 10.200 uccisi solo a Cefalonia), o che, rinchiusi nei campi di internamento – lager in Germania -, in 600.000, si rifiutarono di aderire alla Rsi, in 40.000 morirono nei luoghi di imprigionamento.
Nei 20 mesi della Lotta di Liberazione in Italia le perdite umane dei combattenti perla Libertàfurono molto rilevanti: oltre 45.000 i morti – tanti i giovani che immolarono la vita per sconfiggere gli orrori liberticidi dei nazi-fascisti – 72.000 i feriti e gli invalidi tra i partigiani; 45.000 i morti tra i soldati italiani che combatterono per liberare il territorio nazionale; i combattenti riconosciuti dalle Commissioni con la qualifica di partigiano furono 256.000; 35.000 donne furono partigiane combattenti, in 623 furono fucilate o cadute in battaglia, 4635 furono arrestate, torturate, condannate. 44.500 persone furono deportate nei campi di sterminio, 8500 gli ebrei –tornarono solo in 4000 -. Migliaia di inermi cittadini, molti i bambini, furono uccisi nelle tante ed efferate stragi nazi-fasciste.
* Grande e significativo è stato il contributo dei siciliani alla lotta partigiana. Molti i catanesi, del capoluogo e dei paesi della provincia, che, da veri e propri martiri, immolarono la vita per contrastare il dominio nazi-fascista, o che furono ammazzati nei lager di sterminio. Molti i soldati e graduati che militando nelle formazioni partigiane, rimasti uccisi, furono insigniti di medaglie al valor militare.
* Tra i tanti, a perenne memoria, caduti in combattimento o uccisi nelle carceri dopo essere stati sottoposti a torture, ricordiamo di Catania: Continua a leggere
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