
Ogni docente potrà scioperare la prima ora di ogni suo scrutinio. Successivamente, la decisione di “sfidare una eventuale precettazione” – si legge in una nota dei Cobas – spettera’ ai lavoratori/trici che decideranno in base alla sorte del Ddl al Senato.
L'”arma decisiva” per bloccare il Ddl di riforma della scuola e’ “il successo plebiscitario dello sciopero degli scrutini”, afferma Piero Bernocchi, portavoce nazionale Cobas, che si dice “fiducioso” che lo sciopero superera’ quello del 5 maggio, “bloccando almeno il 90% degli scrutini”. Intanto, prosegue a Bologna la protesta anche con uno sciopero della fame a staffetta che partirà alle 15 e si protrarrà fino alle 19 del 13 giugno.
La manifestazione si svolgerà in via Castagnoli sotto gli uffici dell’Ufficio scolastico regionale, 24 ore su 24, per chiedere il ritiro del Ddl scuola. “La scuola pubblica ha fame di uguaglianza – scrivono gli organizzatori dello sciopero a staffetta – di risorse, di diritti, di ascolto”. Di fronte alle scelte del Governo Renzi, proseguono i manifestanti, “non resta che opporre i nostri corpi allo snaturamento selvaggio della più importante istituzione culturale del nostro paese, organo costituzionale della Repubblica come ebbe a definirla Piero Calamandrei: la scuola pubblica così come l’abbiamo conosciuta, gratuita, accogliente, aperta a tutte e tutti, sta per essere cancellata sostituita da un sistema scolastico autoritario, differenziato, diseguale e quindi ingiusto”.
I digiunatori distribuiranno materiale informativo e avranno striscioni da stendere, oltre ad libro per raccogliere opinioni e commenti dei passanti. L’organizzazione punta a garantire la presenza di almeno due digiunatori, anche di notte, e sarà sempre presente un microfono/megafono aperto a disposizione di chi ha avrà qualcosa da dire a sostegno della causa. Sono previste anche piccole iniziative a sostegno della protesta: musica, cori e teatro.
Il tormentato percorso della legge si tinge di giallo. Il 3 Giugno mentre il Senato discuteva del DDL “brutta scuola” al Miur si e’ svolta una riunione per dare applicazione alla stessa riforma sulla parte che riguarda l’organico potenziato. Secondo quanto sostiene il sindacato Flc-Cgil, sembra sia stata data l’indicazione agli uffici regionali scolastici di rilevare i fabbisogni di organico per aree omogenee di attivita’, relative classi di concorso e per ambiti territoriali. E dopo quell’incontro sarebbero state emanate circolari da parte di acuni uffici regionali per chiedere ai dirigenti scolastici, previa pronuncia dei collegi dei docenti e sulla base di una scheda di rilevazione, di evidenziare le richieste di organico potenziato sulla base di quanto previsto nel DDL.
“Si tratta di un fatto gravisssimo del quale il MIUR dovra’ rispondere in Parlamento – si legge in una nota firmata dal segretario Flc Domenico Pantaleo – avendo notizie di numerose interrogazioni parlamentari già depositate. Non e’ possibile che mentre e’ in corso la discussione sul DDL, che incontra la radicale opposizione di tutto il mondo della scuola, il MIUR illegittimamente e peraltro appesantendo inutilmente il lavoro delle scuole faccia finta che il disegno di legge sia stato approvato. Chiediamo al MIUR di fare revocare tutte le circolari emanate illegittimamente e siamo pronti a chiamare in giudizio MIUR e direttori degli uffici regionali scolastici. Chiediamo ai collegi dei docenti di non esprimersi, rigettando eventuali richieste di delibere, essendo evidente la forzatura che ha solo l’obiettivo di agevolare l’iter di un disegno di legge inaccettabile e incostituzionale”.
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