I DIRIGENTI del circolo di Misterbianco da ieri stanno consegnando le tessere alla segreteria provinciale. Sulla stessa lunghezza d’onda gli iscritti al circolo di Motta Sant’Anastasia. La direzione provinciale di Trapani approva un documento durissimo contro il partito regionale e nazionale, mentre continuano le adesioni all’appello “non più disponibili” lanciato dai civatiani ma che raccoglie anche ex cuperliani ed ex renziani che annunciano “l’uscita da un partito che non riconoscono più”. “Siamo arrivati quasi a mille adesioni”, dice la responsabile dell’area Civati, Valentina Spata. Nella base del Pd è rivolta contro l’apertura ai nuovi ingressi tra le file dei democratici di Articolo 4 di Luca Sammartino, Valeria Sudano, Paolo Ruggirello e Raffaele Nicotra, ma anche dell’ex Mpa ed Udc Nicola D’Agostino, dell’ex sindaco forzista di Ragusa Nello Dipasquale e dell’ex Ucd Marco Forzese: “Una invasione inaccettabile”, dice l’ex deputato Tonino Russo.

La rivolta parte soprattutto dal basso. Le province dove la tensione è più alta sono certamente quelle di Trapani e Catania. A Misterbianco i dirigenti hanno deciso di consegnare le tessere del partito: “Quello che sta accadendo è inaccettabile  –  dice il responsabile del circolo Natale Falà  –  da 25 anni sono iscritto prima ai Ds, poi all’Ulivo e adesso al Pd, e non posso accettare questa trasformazione: Sammartino e Sudano sono nomi che qui significano famiglia Proto, cioè i gestori della discarica, e Humanitas, la mega clinica privata”. Dello stesso avviso anche Massimo Lapiana: “A Misterbianco da anni ci battiamo dalla parte opposta “, dice. Acque agitate anche al circolo Pd di Motta Sant’Anastasia: “Consegniamo le tessere perché qui Articolo 4, e soprattutto il nome Sudano, ha rappresentato la discarica “, dice Danilo Festa.

A Catania nel circolo del centro storico si annunciano documenti di fuoco: “Ma come si fa ad accogliere tutti questi ex Mpa ed ex Udc?” si chiede la dirigente del circolo Adele Palazzo, mentre a Caltagirone il segretario del circolo Pd, Paolo Crispino, assicura “che non saranno fatte tessere ad assessori e consiglieri comunali di Articolo 4 mentre noi siamo all’opposizione “. “Mi chiedo poi cosa c’entri con il Pd il deputato Raffaele Nicotra, ex sindaco del Comune di Aci Catena sciolto per mafia”, dice Giacomo Pulvirenti, altro dirigente del Pd calatino.

Nervi tesi anche a Trapani. Qui a preoccupare è l’ingresso dell’area di Articolo 4 che fa riferimento a Paolo Ruggirello. La direzione provinciale ha approvato un documento molto duro: “Non accettiamo il metodo delle imposizioni dall’alto, siamo all’opposizione di Articolo 4 in diversi Comuni e in vista delle prossime amministrative stiamo sostenendo altri sindaci, come a Marsala”, dice il segretario Marco Campagna. Intanto nel Pd alcune uscite si sono registrate da tempo, come quella della candidata sindaco a Trapani Sabrina Rocca: “Me ne sono andata per il percorso di avvicinamento di ex Mpa al Pd”, dice.

Nel frattempo fioccano le adesioni all’appello dei civatiani che, al di là dei numeri, hanno raccolto diverse firme tra chi sta lasciando il Pd e chi vi rimane ma non condivide quanto sta accadendo. Tra i firmatari dirigenti e amministratori

locali come Sebastiano Ferlito, assessore a Noto, Angelo Indovina, consigliere comunale di Niscemi, Nicola Manoli, consigliere di Ragalbuto, Daniela Mazza del Pd di Sciacca, Gaetano Bisciglio dei democratici agrigentini. Alla finestra, pronta a sfruttare i malumori in casa Pd, c’è Sel: “La fuoriuscita di tanti iscritti da un partito che non riconoscono più è l’occasione per creare in Sicilia un movimento alternativo a Crocetta”, dice il deputato Erasmo Palazzotto.