Comunicato del Comitato Provinciale di Catania sull’Autonomia Differenziata

Il Comitato Provinciale dell’ANPI di Catania esprime fortissima preoccupazione per la sciagurata decisione intrapresa dal Governo di portare avanti il ddl sull’autonomia differenziata. La ministra Gelmini per gli affari regionali ha recentemente incontrato I Presidenti delle regioni Veneto, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Liguria e Toscana con l’intento di voler accelerare il processo di destrutturazione della Repubblica Italiana, quasi in un clima di segretezza, con il silenzio dei media e l’assenso quasi unanime del Parlamento. Il Paese è tenuto volutamente all’oscuro delle intenzioni del Governo e delle conseguenze nefaste che indebolirebbero soprattutto ancora di più le fasce più deboli del nostro Paese e le regioni meridionali.

Durante il Congresso nazionale l’ANPI ha già espresso il proprio giudizio negativo sul disegno di autonomia differenziata regionale per la consapevolezza del “rischio di rottura dell’unità nazionale e di allargamento delle diseguaglianze sociali e territoriali”, ma la ministra Gelmini va avanti approfittando del grave periodo di crisi che il Paese sta attraversando in balia della pandemia e delle drammatiche conseguenze della guerra in Ucraina. La ministra Gelmini, sorda ad ogni richiesta, ha annunciato entro luglio l’uscita di una bozza di Ddl che la segreteria nazionale dell’ANPI ritiene inaccettabile “perché assegna alla negoziazione tra Stato e Regione interessata la definizione delle materie e delle risorse conseguenti da attribuire alla potestà regionale, senza coinvolgere il Parlamento che vota a maggioranza assoluta solo la legge di puro recepimento dell’intesa”. In tal modo si sottrarrebbe alla discussione parlamentare e all’opinione pubblica una materia fondamentatale per la vita delle cittadine e dei cittadini. Il ddl prosegue la strada indicata dalle pre-intese, avviate nel 2018 dal governo Gentiloni con Lombardia, Veneto e Emilia Romagna, che intervengono su Scuola e Formazione, Sanità, Tutela del lavoro, Ambiente, Beni culturali, Politica internazionale ed europea, pre intese che prevedono la distribuzione della spesa pubblica tra le regioni in base alla popolazione e al Pil e sottraggono alla potestà del parlamento gli accordi Stato-Regione. Inoltre, riguardo alle risorse economiche, il ddl fa riferimento alla” spesa storica” e non al fabbisogno della popolazione, penalizzando così le regioni più povere e più carenti di servizi, con grave danno per l’istruzione, che fino ad ora ha garantito l’unità del Paese, e la sanità, in particolare delle regioni meridionali già provate da scelte e decisioni non sempre a beneficio delle cittadine e dei cittadini. In poche parole le regioni più ricche avrebbero più soldi e le più povere sempre meno.

Chiediamo a gran voce e con forza il ritiro del ddl che destrutturerebbe la Repubblica italiana creando diseguaglianze regionali, ingiustizie, indebolendo diritti universali e principi che stanno alla base del nostro sistema giuridico. La segreteria nazionale dell’ANPI ritiene che “ il ddl sull’autonomia differenziata non solo non rispetti l’art. 2 (doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale) e l’art.3 (uguaglianza dei cittadini) della Costituzione ma mortifichi anche l’art.5, travisando il disegno di autonomia delle istituzioni locali che dovrebbe essere funzionale alla partecipazione dei cittadini alla vita politica e amministrativa”.

Il Comitato Provinciale dell’ANPI di Catania chiede il ritiro del ddl sull’autonomia differenziata ed invita associazioni, cittadini, comitati, forze sindacali e politiche a mobilitarsi insieme per bloccare questo nefasto progetto di destrutturazione dell’unità della Repubblica.

Il Comitato Provinciale ANPI Catania