Solidarietà al prof. Tomaso Montanari


Il Comitato Provinciale dell’ANPI di Catania esprime solidarietà al prof. Tomaso Montanari, definito in prima pagina su Il Foglio “Il Rettore delle foibe”, e attaccato sulle pagine del Corriere della Sera da Aldo Grasso per avere organizzato, presso l’Università di Siena, un convegno a suo dire “negazionista” sulle foibe. Evidentemente Grasso non ha partecipato al convegno e non ha ascoltato le relazioni di Mauro Moretti, Alberto Cavaglio, Marta Verginella, Luca Casarotti, Filippo Focardi , Carlo Greppi ed Eric Gobetti, che hanno analizzato le complesse vicende del confine giuliano dalmata dal punto di vista storico. Aldo Grasso definisce il prof Montanari “un mitomane ossessionato dalle foibe “, l’offesa è tipica di Grasso, ma meraviglia desta il fatto che lo faccia attraverso le pagine di un giornale, Il Corriere della Sera, che non è Il Foglio, e neanche il portavoce ufficiale di partiti di destra (?).
Pericoloso è non solo ciò che Grasso scrive cioè che l’Università non si può permettere di organizzare un convegno storico sulle foibe, ma anche il presupposto che ci sta dietro e cioè il volere mettere in discussione la libertà delle Università nell’affrontare temi di natura storica non graditi ai nostalgici del “regime”, che stanno diventando molto più audaci nel rivendicare spazi di consenso politico nazional popolare a partire dalle azioni di stampo nazifascista di Forza Nuova. Così come “aberrante e inaccettabile”, per dirla con le parole del presidente nazionale dell’ANPI Gianfranco Pagliarulo, è la circolare del Ministero dell’Istruzione a firma del Capo Dipartimento Stefano Versari, che paragona le foibe alla Shoah.
Purtroppo ancora una volta si assiste all’utilizzo di eventi dolorosi e laceranti non per “ricordare” e ricucire le ferite ancora aperte, le cui radici affondano in una molteplicità di cause “storiche”, ma per alimentare nel Paese discordie, a tutto vantaggio di quelle forze politiche di ispirazione neofascista che sperano così di cavalcare l’onda di un consenso politico e sociale utile ai fini propagandistici e del consenso, non provando alcuna vergogna nell’uso strumentale delle drammatiche vicende del confine orientale con tutta la scia di sangue che si trascinano. L’ANPI auspica che “il Giorno del Ricordo sia davvero una memoria osservante di tutte le memorie: delle foibe, dell’esodo, dell’occupazione italiana e delle conseguenti stragi, dei delitti del fascismo di confine. Prevalga il rispetto e non l’oltraggio, l’analisi storica e non la propaganda, la verità e non l’impostura, la fraternità e non l’odio”.
Il Comitato Provinciale ANPI Catania

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