A quasi settant’anni dalla fine della seconda guerra mondiale, la Resistenza italiana continua a rappresentare motivo di studio, di riflessione e di dibattito tra gli storici di professione e tra quanti -a ragione- ritengono che si tratti di un tema di fondamentale importanza per comprendere la storia dell’Italia contemporanea e terreno da cui trarre elementi da sottoporre agli allievi per la loro crescita culturale, civile ed etica.
del 24 marzo 1944 -in cui venne trucidato lo stesso Montezemolo-, strage ordinata da Hitler ed eseguita con teutonica fermezza da Kappler per vendicarsi dell’attentato compiuto il giorno prima dai GAP in Via Rasella.
Il Card. Andrea Cordero Lanza di Montezemolo |
Si veda ad esempio l’intervista al figlio, il Cardinale Andrea Montezemolo, apparsa sull’ “Osservatore Romano” del 27 marzo 2011 e riportata poi sul blog di Avagliano : “[…] Suo padre, nel ruolo di comandante militare clandestino, aveva chiesto espressamente di evitare attentati come quello di via Rasella, soprattutto nelle grandi città. Le rappresaglie, aveva spiegato, si sarebbero abbattute anche sui civili … – Il suo ordine scritto era precisamente questo: <<Nelle grandi città la gravità delle conseguenti rappresaglie impedisce di condurre molto attivamente la guerriglia>>. Tra le sue priorità c’era la protezione dei civili. Era certo che attentati contro i tedeschi a Roma avrebbero procurato morti inutili nelle rappresaglie. Ed è noto che su quell’azione ci siano diverse valutazioni dovute alle prospettive con cui è stata affrontata la resistenza. […]”.
Ugo Forno |
Vorrei ricordare che l’oblio di cui parla Avagliano nell’intervista riguarda anche molte altre figure, alcune delle quali forse più vicine alla mentalità e ai modelli di vita di una certa parte dell’opinione pubblica. Mi riferisco ad esempio a Ugo Forno, il dodicenne che si oppose, al costo della propria vita, alla distruzione di un ponte sull’Aniene da parte dei tedeschi. Sull’argomento, v. Felice Cipriani, Il ragazzo del Ponte e i post di Mario Avagliano Eroe. Il dodicenne romano che fermò la Wehrmacht e Resistenza, al ragazzo-partigiano Ugo Forno la medaglia d’oro al merito civile alla memoria . Cfr. anche il sito www.ugoforno.it . Un magnifico esempio di eroismo da proporre a quella parte della popolazione studentesca priva di valori autentici e alla ricerca convulsa di esperienze devastanti. Nel 2008, la S.M.S. “Luigi Settembrini” di Roma ha dedicato l’aula multimediale proprio a questo giovanissimo eroe. La vicenda di questo ragazzo è pienamente in linea con il tema principale di questo post, visto tra l’altro che il padre, Angelo Enea Forno, faceva parte del FMCR.
Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo |
Cfr. inoltre: Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo, all’interno del portale dell’INSMLI e il video Roma clandestina .
magnifico filmato prodotto dagli allievi della classe 3^ L (a.s. 2009-2010) della S.M.S. “G. Belli” di Roma, nell’ambito del Progetto “Prati della Memoria. Strade e storie della resistenza”, su singoli esponenti della Resistenza romana, tra cui Montezemolo. Qui per la visualizzazione della mappa dei luoghi, a ciascuno dei quali corrisponde una scheda dei patrioti e martiri della libertà.
Roma nei nove mesi di occupazione nazista (prezioso video con immagini dell’Istituto Luce); Fosse Ardeatine: la memoria del colonnello Montezemolo ; La strage delle Fosse Ardeatine (video di eccezionale importanza su Via Rasella e sulle Fosse Ardeatine, con testimonianze di Luca Moellhausen -figlio di quel Friedrich Eithel di cui scrivo oltre- di un superstite del battaglione “Bozen”, Arturo Atz, di Rosario Bentivegna, di Giorgio Amendola e di Carla Capponi); Dossier 25 aprile , con uno straordinario filmato sul ruolo dei sacerdoti nella Resistenza, spesso nascosto o dimenticato; L’ordine è già stato eseguito ; Giovanni Preziosi, Dossier Pio XII: Mezzo secolo di leggenda nera e di dibattito storiografico alla prova degli archivi, in “Christianitas”, n. 1, 2013, pp. 185-276; Franco Cardini, L’ateismo di Hitler e l’idea di Europa.; Il rastrellamento al Ghetto di Roma del 16 ottobre 1943. .
Sul console generale tedesco a Roma (e per un periodo f.f. di ambasciatore presso lo Stato italiano; l’ambasciatore in Vaticano, invece, era Ernst von Weizsäcker) Friedrick Eithel Moellhausen, ci sarebbe da parlare a lungo. Credo che la vita e l’azione politica di questo personaggio non siano state ancora esaminate attentamente e comunque non con quella profondità che una figura del genere merita. 6
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