. Una decisione che è stata definita “esemplare”
anche perché è la prima volta che viene riconosciuta l’associazione a delinquere
per chi utilizza internet come mezzo di comunicazione per incitare alla
discriminazione razziale
A Roma, il Tribunale ha condannato i quattro gestori del sito “Stormfront” per incitamento
all’odio razziale. Per due anni il sito aveva ospitato dichiarazioni razziste, spesso anche
violente; non erano mancati gli inni a Hitler e gli attacchi ai giornalisti, magistrati e politici per
la loro origine ebraica o per l’ideologia democratica. Una decisione che è stata definita
“esemplare” anche perché è la prima volta che viene riconosciuta l’associazione a
delinquere per chi utilizza internet come mezzo di comunicazione per incitare alla
discriminazione razziale.
Non si può che prendere atto con favore di questa decisione, alla quale confidiamo ne
seguano altre analoghe, visto che i siti in cui si predica l’odio razziale sono più di uno.
Ma ecco subito il rovescio della medaglia; nell’Unione dei Comuni del circondario
della Val di Elsa, gli esponenti del Movimento 5 stelle si sono adoperati per
eliminare i 64.500 euro che erano destinati a finanziare viaggi delle scuole ad
Auschwitz. La ragione addotta – a quanto riferisce la stampa – è che si tratta di
attività “ricreative”, inutilmente costose. Un piccolo episodio, se vogliamo, ma
assai significativo di quanto lunga e complessa sia la strada da compiere perché
questo nostro Paese diventi davvero antifascista e democratico. I viaggi ai campi di
sterminio dovrebbero essere moltiplicati, a dispetto dei detrattori, perché sono utilissimi per
la conoscenza e la formazione dei giovani, contro ogni sforzo dei negazionisti.
Infatti, chiunque abbia seguito qualcuno di questi viaggi, sa quanto i ragazzi e le ragazze
restino colpiti dall’orrore che sono costretti a cogliere in modo tangibile. E questo è già, di
per sé, un buon antidoto perché certe tragedie e certe barbarie non abbiamo a ripetersi.
C’è un interrogativo, che occorre necessariamente porsi; si tratta di un fatto
isolato oppure c’è un legame (ideologico) tra un fatto del genere e le ben note
dichiarazioni sul fascismo “buono” usate dall’attuale capogruppo “Cinquestelle”
alla Camera? Insomma, noi speriamo vivamente che anziché di una “cultura”
diffusa, si tratti solo di banali coincidenze. In ogni caso, c’è – quanto meno – da
fare attenzione e cercare di capire, perché se è giusto non fare di ogni erba un
fascio, è altrettanto giusto non lasciare che questo tipo di convincimenti
attecchisca e si diffonda, almeno in quello specifico Movimento.
Quello che è certo, in ogni caso, è che quando ci sarà un nuovo Governo e un Ministro
dell’istruzione, ci rivolgeremo a loro, con forza, per ottenere che questi importantissimi viaggi
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vengano moltiplicati ed estesi, proprio per assicurare la formazione e la diffusione di una
cultura democratica, solidale e contraria ad ogni tipo di discriminazione.
► C’è un po’ di confusione in giro sulla scelta del nuovo Presidente della
Repubblica e spesso si ha l’impressione che non ci si renda conto del fatto che su
questo non ci possono essere baratti, e che la scelta deve essere ponderata e
condivisa, proprio perché si tratta di un incarico di garanzia, per di più con la
notevole durata di un settennio
Continuano ad apparire sui giornali nomi di possibili candidati a presiedere la nostra
Repubblica. C’è un po’ di confusione, in giro, e spesso si ha l’impressione che non ci si renda
conto del fatto che su questo non ci possono essere baratti, e che la scelta deve essere
ponderata e condivisa, proprio perché si tratta di un incarico di garanzia, per di più con la
notevole durata, di un settennio.
L’ANPI ha indicato in un documento approvato all’unanimità (e che pubblichiamo
integralmente alla fine di queste notazioni) dal Comitato nazionale, l’identikit del
Presidente ideale, imperniato su poche parole: autorevolezza, antifascismo, solido
richiamo alla Costituzione ed alla democrazia.
Questo deve essere il Presidente della Repubblica, in un sistema come il nostro: il garante,
prima di tutto, dell’unità nazionale e poi dei fondamenti stessi della nostra convivenza civile,
che si trovano tutti nella Costituzione, nata dalla Resistenza.
Se poi, a questi requisiti si aggiungesse una forte carica di rigore morale e di forte
richiamo all’etica nella vita politica e nella vita quotidiana dei singoli, sarebbe
gran bene, perché è di tutte queste cose che il Paese ha bisogno. Al resto, devono
pensare il Governo e il Parlamento, sotto l’autorevole guida morale del Presidente e nel
contesto di un corretto equilibrio di tutti i Poteri.
► Il 5×1000 per l’ANPI è una risorsa fondamentale. Altrimenti, dobbiamo ridurre
le iniziative e contenere ulteriormente le strutture organizzative, già limitate allo
strettissimo indispensabile. E questo, davvero, bisognerebbe evitarlo,
specialmente in un periodo così delicato e rischioso della vita nazionale, in cui la
presenza di un’Associazione come la nostra costituisce un’importante garanzia di
serietà, di correttezza, di moralità, di antifascismo
Il 5 per mille non è un piccolo problema economico: è una seria questione politica. L’ANPI
vive di quote del tesseramento e di un contributo statale sempre più striminzito. Non
possiamo e non dobbiamo avere altre contribuzioni, che possano incidere sulla nostra
autonomia e indipendenza. Dunque, possiamo puntare, in aggiunta, solo su questo
contributo – volontario- dei nostri iscritti e degli amici. Altrimenti, dobbiamo
ridurre le iniziative e contenere ulteriormente le strutture organizzative, già
limitate allo strettissimo indispensabile. E questo, davvero, bisognerebbe evitarlo,
specialmente in un periodo così delicato e rischioso della vita nazionale, in cui la
presenza di un’Associazione come la nostra costituisce un’importante garanzia di
serietà, di correttezza, di moralità, di antifascismo. Mi rendo conto che le suggestioni
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sono molte e vedo sulla stampa la pubblicità di mille associazioni ed enti che chiedono il 5
per mille; il rischio di dispersione è fortissimo. Se prevalesse l’impegno e la passione per ciò
che la nostra Associazione rappresenta e per ciò che può rappresentare nella società e nella
“politica” dell’Italia, la tentazione di disperdere i contributi in mille rivoli sarebbe facilmente
superata
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