Onoriamo la memoria di Speranza Ernesto, partigiano di Agira ( Enna). Fucilato dai nazisti al Pian del Lot ( To) il 2 aprile 1944

Ernesto  Speranza

aviere partigiano della I Divisione Garibaldi – 105° Brigata e del Corpo dei Volontari della Libertà di Pinerolo della 105ª brigata Garibaldi, nome di battaglia Visconti.
Nato ad Agira il 26 novembre del 1922 ( di Filippo e di Pistorio Domenica).
Venne fucilato dai nazisti – assieme ad altri 26 martiri partigiani -, al Colle della Maddalena Pinerolo – Pian del Lot ( Torino) il 2-04-1944.
 
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Il monumento ai fucilati al Pian del Lot  – in località Colle della Maddalena
 
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Lapidi della città di Torino ai caduti per la liberazione

La sera del 30 marzo 1944, verso le 20,30 in un’azione gappista venne ucciso il caporale della Flak tedesca Walter Wolhlfahrt, in servizio presso una postazione di artiglieria antiaerea collocata al Pian del Lot, presso il colle della Maddalena, sulla collina torinese. Tre giorni dopo ebbe luogo, nelle vicinanze della postazione stessa, la più sanguinosa rappresaglia eseguita dai tedeschi in città. 27 detenuti vennero tratti dalle carceri Nuove, fucilati in gruppo e sepolti in una fossa comune. Si trattava non solo di partigiani catturati nel corso dei rastrellamenti che nel mese di marzo avevano investito le valli del Pellice, di Susa e di Lanzo, ma anche di cittadini rastrellati nei paesi attraversati dalle azioni militari di tedeschi e fascisti. Le modalità efferate dell’eccidio vennero rese note dalla pubblicazione clandestina, diffusa dalla 1ª divisione Garibaldi, di una relazione dovuta ad un testimone, che era tra i prigionieri costretti allo scavo dalla fossa, Giovanni Borca, Oscar, partigiano della 105ª brigata. Poco dopo la liberazione, il 27 maggio 1945, le salme vennero riesumate e si procedette al difficile riconoscimento e al trasporto al Cimitero generale. Una prima piccola lapide, che reca ancora i segni dell’incertezza sull’identità di alcuni caduti, venne collocata a cura del Comune: è ancora visibile, murata sulla facciata posteriore dell’attuale monumento. Il nuovo cippo venne eretto attraverso una sottoscrizione promossa dai famigliari delle vittime e fu inaugurato il 17 novembre 1946, alla presenza del cardinal Maurilio Fossati, del generale Trabucchi, di numerosi comandanti partigiani e delle autorità militari e civili. Tra gli oratori, don Pollarolo, già cappellano partigiano, il padre di Franco Balbis per l’Associazione delle famiglie dei caduti per la lotta di liberazione e la madre di Walter Rossi a nome dei famigliari delle vittime dell’eccidio. In occasione della commemorazione del 2 aprile 1949 le famiglie dei caduti consegnarono ufficialmente il monumento al Comune di Torino. La grande lapide in granito è sormontata da una lastra che reca l’epigrafe: «Il 2 aprile / 1944 / piombo nemico qui falciava le vostre radiose e fiorenti / giovinezze. Italia e mamma fu il vostro / ultimo grido mentre la terra che per tredici mesi / vi fu letto di morte copriva i vostri corpi straziati / e agonizzanti / Parenti ed amici offrono nel ricordo del vostro martirio». Ogni anno, il 2 aprile, il luogo è sede di una cerimonia commemorativa.