Numerosi i messaggi di cordoglio che sono giunti al Sud Africa da tutte le parti del mondo. Non c’è paese che si sia sottratto alla liturgia del post mortem disegnando una immagine di Madiba, per molti versi, inarrivabile. “Santo subito”, sembra un po’ lo slogan esemplificativo delle varie dichiarazioni ai quattro angoli del pianeta. Gli Usa, in particolare, con Obama in prima fila, che si è addirittura commosso “indiretta” nel ricordare il presidente del Sudafrica. Peccato che l’Anc sia stata sdoganata dalla lista delle organizzazioni terroristiche soltanto pochi anni fa. Da oggi in Usa verranno messe le bandiere a mezz’asta fino al 9 dicembre. In una fase in cui l’occidente costruisce muri sempre più poderosi, reinventando imperialismo e colonialismo, l’insegnamento di Mandela, nonostante tutti gli riconoscano di aver compiuto un mezzo miracolo nell’unificare il Sud Africa, è un insegnamento da archiviare in fretta e furia. Il paese ha perso il proprio padre”, dice Desmond Tutuche ha ricordato Mandela nel corso di una messa celebrata a Citta’ del Capo: i sudafricani dovrebbero fare a Mandela il regalo di un paese unito, ha dichiarato l’arcivescovo anglicano ed ex attivista anti-apartheid, Premio Nobel per la pace, nel corso della cerimonia cui hanno preso parte centinaia di persone. Numerosi giornali sudafricani sottolineano il ruolo di Mandela nella fine del regime dell’apartheid e nel ritorno del Sudafrica alla democrazia, nel 1994: “Sapeva che la riconciliazione era possibile e, cosa fondamentale, possedeva la forza di carattere che gli permetteva di accettare il fatto che un compromesso era altrettanto essenziale della fermezza nei negoziati”, scrive in un editoriale il Business Day. “Il suo ritiro dopo un solo mandato ha costituito un messaggio molto forte all’Africa intera, sottolineando come i principi della democrazia fossero più importanti di qualsiasi persona” prosegue il quotidiano, che – guardando alle elezioni politiche del 2014 – diffida i partiti dallo “sfruttare l’emozione provocata da questa perdita per il Paese per appuntarsi delle vittorie politiche facili ma che possono portare allo scontro”.A ricordare il suo passato antimperialista è il presidente cubano Raul Castro, che in un messaggio via twitter lo ricorda come “il compagno Mandela”, “per il suo esempio, la grandezza della sua opera e la fermezza delle sue convinzioni alla lotta
all’apartheid”.Il Venezuela ha proclamato tre giorni di lutto nazionale, mentre il Dalai Lama ha espresso “profonda tristezza” per un uomo di “coraggio e di principi e dalla integrita’ inconstestabile”. In un comunicato diffuso sulla sua pagina web, il leader spirituale dei tibetani in esilio ha onorato “un grande amico” per il quale nutriva ammirazione e rispetto. “Con la sua morte – ha detto – il mondo ha perso un grande leader, la cui determinazione ha giocato un ruolo fondamentale nell’assicurare la pace e la riconciliazione”.
Anche Pechino ha reso omaggio a Mandela, “amico fedele del popolo cinese”, “uomo di Stato celebre in tutto il mondo”. “Il popolo cinese ricorderà il suo rimarchevole apporto alle relazioni tra la Cina e il Sudafrica e per la causa del genere umano”, ha scritto il presidente Xi Jinping in un messaggio di cordoglio indirizzato all’omologo Jacob Zuma.
all’apartheid”.Il Venezuela ha proclamato tre giorni di lutto nazionale, mentre il Dalai Lama ha espresso “profonda tristezza” per un uomo di “coraggio e di principi e dalla integrita’ inconstestabile”. In un comunicato diffuso sulla sua pagina web, il leader spirituale dei tibetani in esilio ha onorato “un grande amico” per il quale nutriva ammirazione e rispetto. “Con la sua morte – ha detto – il mondo ha perso un grande leader, la cui determinazione ha giocato un ruolo fondamentale nell’assicurare la pace e la riconciliazione”.
Anche Pechino ha reso omaggio a Mandela, “amico fedele del popolo cinese”, “uomo di Stato celebre in tutto il mondo”. “Il popolo cinese ricorderà il suo rimarchevole apporto alle relazioni tra la Cina e il Sudafrica e per la causa del genere umano”, ha scritto il presidente Xi Jinping in un messaggio di cordoglio indirizzato all’omologo Jacob Zuma.
Infine, il ministro italiano Kyenge. “Era una luce, una guida per il suo Paese e mi colpiva il suo sorriso eterno, nonostante le difficolta’ e i soprusi subiti- ha detto – la sua lotta per la non violenza e’ stata per me una fonte di ispirazione, quindi questa notizia e’ molto triste. Ma sono sicura che rimarra’ per sempre un punto di riferimento”.
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