Tony Cartalucci | Global Research
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
01/02/2015
Gli Usa propongono un database del DNA supportato dal governo composto del materiale genetico di oltre un milione di volontari. RT avrebbe riferito nel suo articolo “Got genes: Obama proposes genetic biobank of 1mn Americans’ DNA to fight disease” [“Abbiamo i geni: Obama propone una biobanca genetica di 1 milione di americani”] che:
Una nuova proposta del governo Usa da 215 milioni dollari cercherà oltre 1 milione di volontari americani per l’analisi delle loro informazioni genetiche nell’ambito di una iniziativa per combattere la malattia e al tempo stesso sviluppare assistenza sanitaria mirata basata sul proprio DNA.
I funzionari sperano che il progetto di biobanca, ha annunciato venerdì dal presidente Barack Obama, possa fondere studi genetici esistenti con una vasta gamma di nuovi volontari per raggiungere 1 milione di partecipanti.
Mentre questo database iniziale è composto da volontari, campioni di sangue non su base volontaria sono già raccolti dalle forze dell’ordine Usa in tutto il paese e accumulati in una rete esistente e in continua espansione. Inoltre, la nuova proposta intende istituire una “medicina di precisione” come standard nella cura medica, il che implica che alla fine, per fornire un’assistenza sanitaria sempre più statale, sarà richiesto dai medici il DNA di ciascuno.
Tale informazione prelude indubbiamente ad un’estesa iterazione a livello nazionale di questa nuova rete proposta.
Il nuovo giocattolo dei violentatori seriali
Mentre la medicina di precisione è invero un potente strumento nella lotta contro la malattia e la riparazione di lesioni – in realtà, davvero il futuro della medicina – coloro che si sono nominati arbitri negli Usa hanno già dimostrato che non ci si può fidare di una tale responsabilità.
RT nota inoltre nel suo reportage che:
Il modo in cui il governo degli Stati Uniti garantirà che le informazioni genetiche individuali saranno tenute riservate diventerà certamente causa di preoccupazione per molti. Un database gestito dal governo che accumula dati genetici probabilmente affronterà resistenza in questa epoca di regime di spionaggio globale gestito dalla National Security Agency (NSA) e un sistema di brevetti genetici utilizzato da soggetti come la Monsanto per consolidare la proprietà legale del mondo naturale.
In effetti, una banca dati del DNA potrebbe essere per i nostri corpi, quello che Internet è per i nostri computer – con un’entità come la NSA che invade, abusa, sfrutta e manipola non solo i nostri dati personali, ma addirittura il codice genetico che ci rende quello che siamo. I pericoli sono immensi, e l’abuso di informazioni genetiche è già stato avidamente esplorato dai particolarissimi interessi che spingono questa nuova iniziativa.
La prospettiva di utilizzare i geni di qualcuno contro di lui sotto forma di armi genospecifiche è stato menzionato nel rapporto 2000 del neoconservatore Project for a New American Century (PNAC) intitolato: “Rebuilding America’s Defenses” (.pdf), che affermava:
La proliferazione di missili balistici e da crociera e velivoli senza pilota a lungo raggio (UAV) renderà molto più facile proiettare potenza militare in tutto il mondo. Le stesse munizioni diventeranno sempre più precise, mentre nuovi metodi di attacco – elettronici, “non letali”, biologici – saranno più ampiamente disponibili. (pag.71 del pdf)
Anche se possono essere richiesti diversi decenni perché il processo di trasformazione si compia, col tempo l’arte della guerra in cielo, terra e mare sarà molto diverso da quello attuale e il “combattimento” probabilmente avrà luogo in nuove dimensioni: nello spazio, nel “cyberspazio” e forse nel mondo dei microbi. (pag.72 del pdf)
E forme avanzate di guerra biologica che possono “puntare” genotipi specifici possono trasformare la guerra biologica dal regno del terrore in uno strumento politicamente utile. (pag.72 del pdf)
L’attacco a tali obbiettivi richiederà un database di informazioni genetiche – che accoppiato con la già onnipresente sorveglianza della NSA – consentirà al crescente stato di polizia di individuare e puntare le persone con le armi genospecifiche con una precisione inimmaginabile – un vero e proprio “tocco della morte” simile a quello delle divinità mitologiche in grado di abbattere i loro nemici a volontà.
Come avere il meglio dei due mondi
La corsa ad istituire un sistema sanitario top-down basato sulla medicina di precisione guidata geneticamente è fatta con la consapevolezza che la democratizzazione della tecnologia, compresa quella connessa con la biologia e la genetica, sta accelerando verso laboratori locali in grado di riprodurre o anche sopraffare gli sviluppi fatti dai grandi colossi farmaceutici. In questo si segue lo stesso schema seguito dall’IT [Information Technology, ndt], in cui la tecnologia dirompente, le istituzioni, e paradigmi hanno consentito un rapido decentramento e un ridimensionamento [downsizing].
Piccoli gruppi di persone o singoli individui hanno ora online una piattaforma con cui competere contro studi multimilionari. Allo stesso modo, la stampa 3D è alla guida di un’analoga rivoluzione nella produzione.
La “Do-it-Yourself biology” (DIYbio) [“biologia fai da te”] è ora sul punto di distruggere i campi delle biotecnologie, della salute umana, e della medicina.
Con la DIYbio, gli individui e le comunità possono gestire le proprie informazioni genetiche, condividerle come e quando decidono, e lavorare direttamente su applicazioni per modificare, migliorare, o ripararle. Il decentramento di questa potente tecnologia definirà anche un equilibrio di poteri. Quelli con intenzioni malevole rimarranno sotto controllo per il fatto che così tante persone hanno interesse a prevenire l’abuso di questa tecnologia.
Come nel mondo dell’IT di oggi, i backup, i firewall e una conoscenza generale delle “buone pratiche” contribuirà a proteggere la grande maggioranza dall’abuso dell’emergente medicina di precisione guidata geneticamente.
Già c’è un’ampia gamma di informazioni online riguardanti la DIYbio – che come la sua controparte nell’IT – mantiene un ethos open source e collaborativo. Le persone, consapevoli che impedire l’uso di questa tecnologia è impossibile, possono iniziare ad impadronirsene al fine di garantire un equilibrio di poteri e per prevenire gli abusi su vasta scala.
Al tempo stesso, il proposto decentramento di Internet mediante reti a maglia locali servirebbe anche a costruire difese per le informazioni genetiche memorizzate dai singoli su tali reti. Stabilire e promuovere l’idea di allontanarsi da ogni forma di sistemi altamente centralizzati gestiti da violatori seriali della nostra privacy e dei diritti umani, democratizzando proprio la tecnologia che cercano di monopolizzare e utilizzare contro di noi, è il primo passo per vincere questa nuova battaglia prima che inizi.