Lettera ANPI Catania a Questore e Prefetto di Catania per vietare manifestazione Forza Nuova a Palagonia

anpi

Catania 4/9/2015
Al Signor Questore di Catania
A Sua Eccellenza Prefetto di Catania

Il movimento neofascista “Forza Nuova” ha deciso di scendere in piazza a Palagonia il prossimo 6 settembre con manifestazione per “la formazione di comitati di cittadini per il controllo del territorio specie nelle zone isolate” una riedizione delle vecchie ronde a carattere razzista vietate dalla nostra Costituzione Repubblicana.
La nostra associazione si stringe al dolore della famiglia delle vittime dell’efferato omicidio dei due coniugi Solana, effettuato dall’ivoriano. Tutta questa violenza non giustifica il razzismo e la nascita di “comitati di cittadini” per la vendetta contro i migranti presenti al CARA di Mineo.
Da anni l’ANPI di Catania ha chiesto la chiusura del centro e ne ha denunciato il malaffare che prolifica sulla pelle dei migranti.
Da tempo denunciamo il rifiorire di rigurgiti fascisti, in tante forme, ma sempre con i soliti vessilli, i soliti richiami a ideologie fasciste e naziste, da tempo sconfitte e superate. Ci sarà qualcuno che abbia il coraggio di vietarle? Ci sarà qualcuno nelle istituzioni pubbliche che abbia chiara la concezione che emerge da tutta la Carta Costituzionale, di assoluta contrarietà ad ogni forma di fascismo e che ricorderà che il fascismo è anche quello delle leggi razziali e delle persecuzioni contro gli ebrei e che questo basta, da solo, per rendere penalmente illegittima, ai sensi della legge Mancino, qualunque manifestazione che a quella ideologia si richiami, o ne faccia apologia o mostri di volerne continuare, in qualunque forma, la tragica esperienza?
Vorremmo tanto che Lei Signor Prefetto e Signor Questore aveste presente la  Carta Costituzionale e  verificaste l’incompatibilità con essa della manifestazione preannunziata, traendone le conseguenze. Vorremmo ricordarvi che aggressioni ai migranti e agli attivisti della rete antirazzista sono già avvenute. Soprattutto, vorremmo che si considerasse che non si tratta (solo) di un problema di ordine pubblico, ma di coerenza con i principi costituzionali.
La democrazia deve essere difesa e garantita, prima di tutto,  da parte dei pubblici poteri. Ad essi ci rivolgiamo perché vogliamo che revochino questa manifestazione e non autorizzino manifestazioni future.

Santina Sconza
presidente ANPI Provinciale di Catania

“Ed ora, dopo la straordinaria manifestazione ‘No Triv’ di Lanciano una vertenza nazionale contro lo Sblocca Italia” Autore: fabio sebastiani da: controlacrisi.org

Amanda Demenna, rappresentante del Comitato “No Ombrina”. C’è stata molta sorpresa nelle valutazioni sulla partecipazione alla manifestazione “No Ombrina” di sabato a Lanciano. Avete fatto un buon lavoro oppure il tema è straordinariamente sentito dalla gente…
Abbiamo lavorato bene in questi mesi ma non si può non riconoscere che ormai sulle trivellazioni c’è in Abruzzo un movimento popolare. Non c’è solo “Ombrina” ma anche il Centro Oli. La manifestazione fatta a Pescara nel 2013 aveva già visto una grande partecipazione popolare. In questa fase, nel momento in cui tutto è ripartito con lo Sblocca Italia allora i comitati sono scesi nuovamente in campo. E dalla prima assemblea organizzativa ci siamo resi conto, essendo in cinquecento, che la guardia non era stata abbassata. L’altro giorno l’abbiamo ribadidto con forza, andando un po’ oltre le previsioni.Il settore energetico sta scatenando tanti appetiti, anche trasversali…
Alcune trivellazioni in Adriatico già c’erano. Con la Prestigiacomo si era riusciti a porre alcuni limiti. Con Passera, e quindi con il Governo Monti, è stato tolto il vincolo delle dodici miglia. Il progetto “Ombrina” è particolarmente impattante perché non si parla solo di piattaforme petrolifere ma anche di una nave che fa da raffineria a dieci chilometri dalla costa. C’è un evidente salto rispetto a prima che non dà nessuna garanzia dal punto di vista della tutela dell’ambiente. Con lo Sblocca Italia l’Abruzzo diventa un distretto minerario esattamente come la Basilicata.

Al corteo di sono state folte delegazioni degli altri territori in lotta contro le trivellazioni.
Non solo dalle coste ma anche dal Piemonte e dall’Emilia Romagna. Il problema delle trivellazioni interessa tutto il Bel Paese. E si parla anche di gasdotti e metanodotti con grande preoccupazione da parte delle popolazioni. Con l’assemblea di domenica abbiamo voluto dire che questa lotta deve diventare generale, contro tutti i progetti dello Sblocca Italia.

Pur di petrolizzare l’Italia hanno inventato procedure speciali.
E’ l’altra caratteristica di questa lotta. Questa è una battaglia per la democrazia. Gli enti locali non hanno più poteri decisionali su nulla, né di conoscenza né sull’eventuale blocco. Insomma, stiamo parlando non solo della possibilità di decidere localmente l’idea di sviluppo in relazione al territorio ma anche la possibilità di prendere decisioni in proposito. Il Governo ha avocato le competenze per poter controllare e dirigere meglio.

Il Pd a livello nazionale è compatto mentre a livello locale ci sono qua e là voci di dissenso. Il sindaco di Lanciano dal palco ha addirittura evocato la lotta partigiana contro il nazifascismo.
Gli amministratori locali devono dimostrare coraggio e mettersi contro i propri parlamentari e contro il Governo. E’ chiaro che c’è un blocco politico che spinge per uno sviluppo del settore energetico, e che sta depredando i territori. L’importanza della manifestaizone di sabato è stata proprio questa, la pressione sui rappresentanti politici nazionali. I parlamentari del Pd e di Forza Italia hanno votato a favore dello Sblocca Italia. Il Pd ha subito una trasformazione tale che la vedo dificile tornare indietro. Ora però la partita sta in mano ai parlamentari. La gente questo lo ha capito.

Dicevamo della possibilità di costruire un fronte nazionale di lotta…
Il passaggio in più che abbiamo fatto rispetto alla manifestazione di Pescara di due anni fa è stata proprio la partecipazione dei comitati, mettendo insieme i filoni “No Tav” e “No Triv”. Ora il salto che bisogna fare è far diventare tutto questo una vertenza nazionale. Ricorsi giudiziari e referendum ma anche azioni dimostrative che buchino il sistema mediatico.

Un sistema mediatico omertoso, soprattutto sui numeri della petrolizzazione…
Non ho ancora sentito qualcuno favorevole a Ombrina dimostrare che dal punto di vista economico e occupazionale il progetto sia valido. Di fronte a turismo ed agricoltura non hanno dimostrato l’aternatività di “Ombrina”. Spacciare gli operai che stanno sulla piattaforma e sulla nave, qualche decina di posti in tutto, come occupazione aggiuntiva è davvero una falsità.

lettera al Prefetto e al Questore di Catania sulla manifestazione del 8 novembre di Forza Nuova.

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Catania 6/11/2014
Al Signor Questore di Catania
A Sua Eccellenza Prefetto di Catania

Il movimento neofascista “Forza Nuova” ha deciso di scendere in piazza a Catania il prossimo 8 novembre con una ennesima manifestazione per “La vita e la famiglia” una manifestazione che attacca il diritto delle minoranze quelle che sono maggiormente garantite dalla nostra Costituzione Repubblicana.
Da tempo denunciamo il rifiorire di rigurgiti fascisti, in tante forme, ma sempre con i soliti vessilli, i soliti richiami a ideologie fasciste e naziste, da tempo sconfitte e superate. Ci sarà qualcuno che abbia il coraggio di vietarle? Ci sarà qualcuno nelle istituzioni pubbliche che abbia chiara la concezione che emerge da tutta la Carta Costituzionale, di assoluta contrarietà ad ogni forma di fascismo e che ricorderà che il fascismo è anche quello delle leggi razziali e delle persecuzioni contro gli ebrei e che questo basta, da solo, per rendere penalmente illegittima, ai sensi della legge Mancino, qualunque manifestazione che a quella ideologia si richiami, o ne faccia apologia o mostri di volerne continuare, in qualunque forma, la tragica esperienza?
Vorremmo tanto che Lei Signor Prefetto e Signor Questore aveste presente la Carta Costituzionale e verificaste l’incompatibilità con essa della manifestazione preannunziata, traendone le conseguenze. Soprattutto, vorremmo che si considerasse che non si tratta (solo) di un problema di ordine pubblico, ma di coerenza con i principi costituzionali.
Noi vigileremo, per parte nostra; ma il compito fondamentale è di chi è stato delegato a garantire, ad ogni livello, l’assoluto rispetto dei fondamenti e dei principi di una Costituzione profondamente e intrinsecamente antifascista. La democrazia deve essere difesa e garantita, prima di tutto, da parte dei pubblici poteri. Ad essi ci rivolgiamo perché vogliamo che revochino questa manifestazione e non autorizzino manifestazioni future.
ANPI Provinciale di Catania
ANPPIA Catania

25 ottobre: tutte le informazioni sulla manifestazione della Cgil | Fonte: rassegna

Sabato 25 ottobre a Roma la Cgil Nazionale promuove una manifestazione dietro le parole ‘Lavoro, Dignità, Uguaglianza. Per cambiare l’Italia’. Ragioni e proposte della Cgil – Il lavoro, da difendere e da creare, questa la vera emergenza del paese. Per questo la Cgil propone un deciso cambio della politica economica, l’attuazione di investimenti pubblici e privati, l’estensione dei diritti, meno forme contrattuali e più stabilità, l’allargamento universale delle tutele, la diffusione dei contratti di solidarietà. Questi solo alcuni dei punti della piattaforma a sostegno della manifestazione della Cgil.

Cortei e orari – Sono previsti due cortei, uno da piazza della Repubblica e l’altro da piazzale dei Partigiani, con concentramento alle ore 9 e partenza alle ore 9.30, con arrivo in piazza San Giovanni dove la manifestazione si chiuderà con l’intervento del segretario generale, Susanna Camusso.

Il primo corteo da piazza della Repubblica ospiterà i lavoratori provenienti da: Alto Adige, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Sicilia, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto. Il percorso sarà: via L. Einaudi, piazza dei Cinquecento, via Cavour, piazza Esquilino, via Liberiana, piazza Santa Maria Maggiore, via Merulana, via Statuto, piazza Vittorio Emanuele II, via Emanuele Filiberto, piazza San Giovanni.

Il secondo corteo partirà da piazzale dei Partigiani e sarà composto dai lavoratori di: Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Toscana, Trentino. Il percorso di questo corteo sarà: via delle Cave Ardeatine, piazzale Ostiense, piazza di Porta San Paolo, viale Piramide Cestia, piazza Albania, viale Aventino, piazza di Porta Capena, via di San Gregorio, via Celio Vibenna, via Labicana, via Merulana, piazza San Giovanni.

Numeri e organizzazione – I numeri relativi a venerdì della scorsa settimana, e in continuo aggiornamento, dicono che in preparazione della manifestazione si erano effettuate nel Paese oltre 12 mila assemblee e più di 3.500 iniziative di discussione e informazione sui territori rispetto alle proposte e agli obiettivi del 25 ottobre. Iniziative sostenute dal vasto materiale informativo – dai volantini ai manifesti passando per gli spot promozionali – prodotto dal sindacato e rilanciato attraverso l’attività classica di volantinaggio e affissione, insieme al lavoro sui social network (attraverso gli hashtag ‘ufficiali’: #tutogliioincludo e #25ott), siti web, radio e tv. Sempre i numeri dicono inoltre che per quanto riguarda le prenotazioni gestite direttamente dalla Cgil, e sempre relative a venerdì scorso, si registrano 2.300 pullman prenotati, 7 treni straordinari, più i posti nei treni ordinari, una nave dalla Sardegna e centinaia di prenotazioni aeree. Per un totale riscontrabile di oltre 120 mila partecipanti, senza contare tutti coloro che si mobiliteranno dalla città di Roma e dall’intera regione Lazio e tutti quelli che arriveranno dal resto d’Italia e si stanno organizzando a livello individuale. Prevista una forte partecipazione degli studenti grazie all’impegno da parte delle associazioni degli studenti medi e universitari.

In piazza San Giovanni ci sarà un accompagnamento musicale grazie alla disponibilità dei Modena City Ramblers mentre dal palco si alterneranno interventi di delegati, giovani e precari, insieme a qualche sorpresa da scoprire direttamente il 25 ottobre. Il tutto si chiuderà con l’intervento conclusivo del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.

manifestazione indetta dalla CGIL per il 25 ottobre 2014 a Roma da: A S S O C I A Z I O N E N A Z I O N A L E P A R T I G I A N I D ’ I T A L I A COMITATO NAZIONALE

manifestazione indetta dalla CGIL per il 25 ottobre 2014 a Roma
Il Comitato nazionale dell’ANPI, presa visione del documento base
della CGIL per la manifestazione nazionale del 25 ottobre 2014, pur
non entrando – doverosamente – nel merito delle proposte specifiche,
che sono di competenza delle Organizzazioni sindacali, condivide
pienamente le parole d’ordine “lavoro, dignità, uguaglianza per
cambiare l’Italia” e l’obbiettivo di fondo, che è quello di creare lavoro
(dignitoso) per attuare il principio consacrato dall’art. 1 della
Costituzione (l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul
lavoro) e da altre norme della stessa Carta Costituzionale (artt. 4 – 35,
etc.).
Questi princìpi vanno sostenuti sempre, in ogni momento e in ogni
forma, considerandoli prioritari rispetto ad ogni altra esigenza.
L’ANPI nazionale augura, dunque, pieno successo alla manifestazione
del 25 ottobre 2014.
15 ottobre 2014

La manifestazione Lega-Casa Pound in contrasto con la Costituzione di Carlo Smuraglia, presidente nazionale Anpi

La manifestazione Lega-Casa Pound in contrasto con la Costituzione

Un’onda di razzismo sta per abbattersi sull’Italia, dato che la Lega e Casa Pound hanno promosso una manifestazione a Milano per il giorno 18 ottobre, con propositi oltremodo bellicosi e nello stile del peggior razzismo e della peggiore xenofobia.

Il problema dell’emigrazione è drammatico, per la perdita di vite umane, per la sorte di tante donne e uomini che fuggono da guerre e carestie; un minimo di umanità bisognerebbe impiegarlo, anche se si presentano problemi reali, che il nostro Paese non è in grado di risolvere da solo e per i quali occorrono interventi seri e forti da parte di tutta l’Europa.

Ma una cosa è cercare di contemperare il problema dell’accoglienza e dell’umanità con quello dei costi, che rischiano di diventare insostenibili per un Paese in crisi ed altra – e ben diversa – è quella di solleticare i peggiori egoismi con toni truculenti e gravidi di minacce.

Bisogna dire con forza che questo è razzismo, questa è xenofobia, questa è “cultura” della diseguaglianza e del non rispetto dei diritti umani. E tutto questo (lo dice anche la Corte di Cassazione) richiama anche l’idea di fascismo, perché proprio quella dittatura fu capace di emanare le famigerate leggi razziali e perseguitare tutti coloro che venivano ritenuti “diversi”.

L’Italia non può accettare questo tipo di deriva verso una destra xenofoba e razzista. Le parole con cui alcuni dei promotori hanno illustrato questa iniziativa, suscitano il nostro sdegno e la nostra ripulsa.

Purtroppo, il  mondo contemporaneo presenta un quadro orripilante di guerre di carestie, di persecuzioni, di fame ed ora anche di terrorismo; tutto questo va combattuto con l’impegno di tutti ed in nome della solidarietà e del rispetto dei diritti.

Per questo, quella manifestazione è in contrasto con la nostra Costituzione e con i valori che essa esprime; per questo va trattata per quello che è: la peggiore e più volgare manifestazione di un razzismo odioso.

Carlo Smuraglia, presidente nazionale Anpi

La rete ECO – Ebrei Contro l’Occupazione – ha aderito e ha partecipato alla manifestazione nazionale a sostegno del popolo palestinese, indetta dal Coordinamento delle Comunità Palestinesi d’Italia il 27 settembre scorso a Roma. da:tutti icolori del rosso

La rete ECO – Ebrei Contro l’Occupazione – ha aderito e ha partecipato alla manifestazione nazionale a sostegno del popolo palestinese, indetta dal Coordinamento delle Comunità Palestinesi d’Italia il 27 settembre scorso a Roma. Ecco il testo del loro documento:

“Aderiamo in solidarietà ai nostri fratelli e sorelle palestinesi che, a partire dalla grande catastrofe del 1948 (che ha reso profughi oltre due terzi della popolazione), continuano a subire quotidianamente varie forme di pressione per mano dello Stato di Israele: dalle “semplici” discriminazioni, alle incarcerazioni senza processo; dall’espropriazione delle terre all’assedio ed altro ancora, fino ad arrivare ad aggressioni omicide com’è recentemente accaduto a Gaza, e non per la prima volta. Tutte queste forme di pressione hanno come risultato una continua e strategica pulizia etnica della Palestina.

Questa manifestazione, così vicina al capodanno ebraico, cade in una stagione di particolare importanza nel nostro calendario: un periodo in cui ogni individuo ha il dovere, ma anche il privilegio, di esaminare criticamente le proprie azioni passate, per correggere il proprio comportamento nell’anno a venire. Ci auguriamo che numerosi cittadini israeliani, anch’essi nostri fratelli e sorelle, riescano a rendersi conto di questi terribili misfatti e, al di là della propaganda, oltre le paure reali e indotte, si uniscano ai dissidenti e spingano il proprio governo a cambiare radicalmente strada per trovare nella giustizia e la riconciliazione una soluzione che avvicini la pace anziché alimentare la violenza ad oltranza. Invitiamo inoltre gli esponenti delle Comunità ebraiche costituite a considerare le conseguenze del loro sostegno incondizionato alle politiche e alle azioni dei governi israeliani.

Purtroppo negli anni, nonostante, o anche a causa di prolungati ma futili negoziati di facciata, la situazione dei palestinesi continua a peggiorare, la colonizzazione della Palestina procede a gonfie vele, e la fattibilità di una soluzione giusta e duratura ai problemi della regione si riduce. Ciò avviene anche perché, finora, Israele è rimasto non solo incensurato e impunito, ma addirittura armato e assistito sia dagli USA sia dall’Europa.

Aderiamo per rimarcare l’assoluta urgenza di una forte pressione internazionale che ponga fine a questo stato di cose. Aderiamo per ribadire l’importanza di imporre sanzioni politiche ed economiche contro Israele, di fermare il rifornimento di armi allo stesso e revocare tutti gli accordi militari con esso. Ci appelliamo anche a tutti i membri della società civile in Italia, in altri paesi europei, in USA e ovunque, a tutti coloro che si impegnano per la pace, i diritti umani e la giustizia, affinché sollecitino i propri governi e le organizzazioni internazionali a far valere i diritti dei palestinesi e il diritto internazionale, ripetutamente violato dallo Stato di Israele.

Costringere Israele a fermare la colonizzazione dei territori palestinesi, cessare l’assedio e le offensive militari contro Gaza, smantellare il muro, revocare il perenne “stato d’assedio” causa di numerose violazioni di diritti umani, tra cui le incarcerazioni senza processo, garantire completa uguaglianza ai suoi cittadini palestinesi, e il diritto al ritorno dei profughi”.

Art. 18,la Fiom anticipa la manifestazione a sabato 18 ottobre. Landini: “Reintegra con soldi follia pura” Autore: fabrizio salvatorida :controlacrisi.org

La Fiom anticipa la manifestazione nazionale di una settimana, dal 25 al 18 ottobre, sempre di sabato. Un’accelerazione in risposta alla decisioni che, secondo il sindacato, impatterebbero sull’articolo 18. Le modalita’ della mobilitazione, che si svolgera’ a Roma, verranno definite a breve. Resta il pacchetto di 8 ore di sciopero.“Siamo di fronte a proposte del Governo che cancellano interi articoli dello Statuto dei lavoratori, provocando il peggioramento dei diritti, delle tutele e della dignità di tutte le persone nei luoghi di lavoro. Se i provvedimenti dell’Esecutivo diventeranno legge, si renderanno possibili i licenziamenti per giusta causa, il demansionamento dei lavoratori e il loro controllo a distanza.”, si legge nel comunicato stampa che sposta la data dell’iniziativa.

“Lo Statuto dei lavoratori va esteso perché è l’applicazione dei principi della nostra Costituzione.” L’Assemblea nazionale delle delegate e dei delegati Fiom-Cgil – che si terrà il 26 e 27 settembre a Cervia – deciderà in dettaglio le modalità della manifestazione. “Definirà, inoltre, le proposte per la difesa e la qualificazione del nostro sistema industriale e manifatturiero. Proposte che saranno sostenute con la mobilitazione e sottoposte al Governo ed al Paese per chiedere le riforme necessarie – anche nel rapporto con l’Europa – al fine di far ripartire una nuova crescita ed una vera e stabile occupazione.”

”Sull’art. 18 Renzi deve dimostrare quanto e’ ‘figo’ all’Europa. Forse qualcuno gli ha fatto credere che in cambio puo’ sforare dello 0,1 o 0,3%, e Draghi gli dara’ qualcosa”, ha detto il segretario Fiom Maurizio Landini, parlando a Ancona ai delegati Rsu della cancellazione della reintegra dopo un ingiusto licenziamento.  ”Cancellare la reintegra in caso di licenziamento ingiusto, sostituendola con un po’ di soldi – ha aggiunto Landini – e’ una follia pura ed e’ contro i principi della nostra Costituzione. Lo Statuto dei lavoratori ha significato far entrare la Costituzione nelle fabbriche: perche’ il lavoro e’ un diritto e uno deve avere la dignita’ di poterlo fare, senza essere licenziato per le idee che ha, o perche’ fa il sindacalista, o per il sesso che ha ecc”.
”Dire che in Europa l’art. 18 non c’e’ e’ un’altra sciocchezza” secondo Landini. ”La cosa vera e’ che il Governo sta cedendo ad un ricatto” e continua a ”non affrontare il vero problema del Paese. Non e’ che le imprese non assumono perche’ c’e’ l’art. 18: non assumono perche’ non hanno da lavorare, e di questo si dovrebbe preoccupare il Governo”.

ANPINEWS numero 94 anno 2013

Su questo numero di ANPInews (in allegato):

Smuraglia sulle riforme costituzionali: Alla manifestazione del 26 ottobre a Bologna, davanti ad una multiforme platea, ho colto l’occasione per spiegare (ancora una volta, ma ce n’è sempre bisogno) le ragioni della nostra ferma contrarietà, rispetto non solo al disegno di legge costituzionale che “deroga” all’art. 138 della Costituzione, ma anche – nel merito – al progettato sistema di riforme costituzionali. C’è  chi ci sta spiegando che non abbiamo capito, che non c’è nulla di straordinario; anzi, che in ciò che si sta facendo, anche a proposito dell’art. 138 della Costituzione, ci sono aspetti altamente positivi, così come – naturalmente – anche nel resto.

Ci permettiamo di dissentire e di insistere sulle nostre ragioni di fondo, che spiegherò ancora una volta, creando una specie di rapida sintesi che riassume e rappresenta, come diceva un grande scrittore “l’inverno del nostro scontento”.

 

 

(Il testo integrale è pubblicato nelle “Notazioni” a pag.3)

 

 


 

APPUNTAMENTI

 

Sabato 2 novembre, una delegazione dell’ANPI Nazionale, composta da 25 giovani, si recherà in visita al colle Lettenberg per ricordare le vittime dei lager


 

Pubblichiamo di seguito il manifesto della Confederazione italiana tra le Associazioni combattentistiche e partigiane per il 4 novembre:  (…)

 

 


Informiamo che domenica 24 novembre si terrà in tutta Italia la Giornata Nazionale del tesseramento all’ANPI. Nei prossimi giorni forniremo notizie e dettagli sul nostro sito www.anpi.it


 

ARGOMENTI

Notazioni del Presidente Nazionale ANPI, Carlo Smuraglia:

Alla manifestazione del 26 ottobre a Bologna, davanti ad una multiforme platea, ho colto l’occasione per spiegare (ancora una volta, ma ce n’è sempre bisogno) le ragioni della nostra ferma contrarietà, rispetto non solo al disegno di legge costituzionale che “deroga” all’art. 138 della Costituzione, ma anche – nel merito – al progettato sistema di riforme costituzionali. C’è  chi ci sta spiegando che non abbiamo capito, che non c’è nulla di straordinario; anzi, che in ciò che si sta facendo, anche a proposito dell’art. 138 della Costituzione, ci sono aspetti altamente positivi, così come – naturalmente – anche nel resto.

Ci permettiamo di dissentire e di insistere sulle nostre ragioni di fondo, che spiegherò ancora una volta, creando una specie di rapida sintesi che riassume e rappresenta, come diceva un grande scrittore “l’inverno del nostro scontento”

Sono andato sabato a Bologna, per una manifestazione significativa (“Con la Costituzione il nostro futuro”), promossa dal Comitato provinciale dell’ANPI di Bologna, col patrocinio dell’ANPI nazionale.

Con questa manifestazione si intendeva, prima di tutto, continuare il cammino che abbiamo iniziato col nostro documento del 18 maggio sulle “riforme costituzionali” e con le numerose iniziative  delle nostre sedi ANPI provinciali da quel momento a tutt’oggi; in secondo luogo, riprendere il dialogo con le altre Associazioni con cui era stata organizzata la manifestazione del 2 giugno a Bologna, superando la breve interruzione derivata da un dissenso (nostro e non solo) sulla manifestazione del 12 ottobre, organizzata al di fuori di ogni intesa con l’ANPI e, a nostro avviso, corredata di intenti che andavano (o potevano andare) al  di là del progetto originario, che era quello di combattere insieme un complesso di riforme costituzionali considerato da molti di noi e da tante associazioni come inadeguato e pericoloso, nel metodo e nel merito. Naturalmente, non era quella di Bologna la sede più opportuna per individuare le prospettive comuni, sulla base di un aperto e leale confronto; ma si trattava di dire, con chiarezza, che l’ANPI c’è e vuole continuare unitariamente la battaglia impostata, proprio a Bologna, con la manifestazione del 2 giugno (…) 

 ANPINEWS N.94