Nonostante questo, nell’incontro che si è svolto questa mattina la direzione aziendale ha comunicato, a sorpresa, la sua intenzione di chiudere il sito: “Se non fate troppo casino, a settembre dicembre, se invece provate a metterci i bastoni tra le ruote, subito”, è stato detto ai rappresentanti sindacali.
Così, dopo aver licenziato i lavoratori di Taranto che operavano nel settore del fotovoltaico e pannelli, il già presidente di Confindustria, oggi presidente di Eni, decide di trasformare la fabbrica milanese in area dismessa. Un’area che, guarda caso, si trova al centro del “Bicocca Village”, zona assai “gettonata” dal punto di vista edilizio.
“Ma gli operai della Marcegaglia Buildtech – si legge in un comunicato della Fiom di Milano – non hanno alcuna intenzione di subire in silenzio la chiusura della fabbrica e i licenziamenti e alla notizia dell’annuncio aziendale hanno deciso di organizzarsi. Intanto, questa mattina hanno organizzato un primo sit in proprio in viale Sarca.
Il gruppo Marcegaglia parla di un trasferimento verso il suo stabilimento di Pozzolo Formigaro, in provincia di Alessandria, ma a parte la fumosità della “proposta” e i circa 100 chilometri di distanza, c’è il piccolo particolare che lo stabilimento di Pozzolo ha recentemente annunciato 40 esuberi.
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