Secondo “Romaccoglie, il decreto ”reca un’impronta repressiva e securitaria”; perché tende ad accelerare le espulsioni, nonché l’incremento dei rimpatri forzati, tramite nuovi accordi bilaterali con i paesi di provenienza, anche a costo di violare i diritti fondamentali.
Inoltre, l’apertura dei Centri Permanenti per il Rimpatrio ( nuovo nome per i vecchi “Centri di Identificazione ed Espulsione”) “è inaccettabile sia in quanto rivelatasi fallimentare per le gravi violazioni dei diritti umani che per le condizioni di degrado in cui vi si è detenuti e per gli alti costi.
Senza contare che l’abolizione del secondo grado di giudizio per il riconoscimento del diritto di asilo, è “un intervento che provocherà un incremento del lavoro per la Cassazione, è in netto contrasto con i pronunciamenti della Corte Europea dei diritti dell’uomo”. e sancisce di fatto un “diritto speciale” per i richiedenti asilo.
Anche la videoregistrazione e la trascrizione automatica dei colloqui dei richiedenti asilo con le Commissioni chiamate a esaminare la domanda di asilo, in assenza della presenza del difensore, “rappresenta l’ennesima violazione dei diritti della difesa”,
E il lavoro Volontario gratuito, “non rispetta l’art 36 della nostra Costituzione, dove la retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro garantisce una esistenza libera e dignitosa”.
Secondo Romaccoglie, la gestione del fenomeno migratorio “non significa limitarsi ad un’azione di identificazione e rimpatrio di massa, occorrono norme che favoriscano i flussi d’ingresso, la permanenza regolare dei cittadini migranti, il contrasto al lavoro nero e allo sfruttamento”.
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