Accuse pesantissime formulate dal PM Fabio Regolo che sarebbe in possesso di una registrazione audio che proverebbe la minaccia ai danni di un imprenditore da parte dell’assessore al Bilancio Giuseppe Girlando che pretendeva di silenziare le opposizioni. “Bianco riferisca alla città” è la richiesta che si alza dai social. INDISPENSABILE L’ACCESSO PREFETTIZIO RICHIESTO DALLA COMMISSIONE ANTIMAFIA E NEGATO DAL PREFETTO MARIA GUIA FEDERICO
Dopo il caso dei 42 milioni della vecchia AMT, il piano di riequilibrio ancora sub iudice, l’approvazione del bilancio preventivo 2016 per come l’abbiamo raccontato e tante, troppe vicende che ammorbano l’aria di Palazzo degli Elefanti, arriva clamorosa la bomba che rischia di far deflagrare tutto, accelerando quella necessità di rinnovamento della compagine amministrativa da tanti invocata.
Il fatto.
La cosa strana, stranissima, è che di una notizia così rilevante, che coinvolge ai massimi livelli l’amministrazione della nona città d’Italia, se ne abbia notizia solo 4 mesi, ben oltre 100 giorni dopo che si sia verificata!
Infatti, già lo scorso 11 ottobre del 2016 il Sostituto Procuratore Fabio Regolo, dopo aver concluso complesse indagini delegate al Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Catania, ha richiesto il rinvio a giudizio per Giuseppe Girlando, potente assessore al Bilancio della giunta Bianco.
L’accusa è pesantissima e prevede la reclusione da 6 a 12 anni: tentata concussione aggravata dal fatto di avere cagionato alla persona offesa un danno di rilevante gravità (art. 56, 317 e 61 n.7 del codice penale.)
In pratica, si legge nella richiesta del PM Regolo,”nella qualità di Pubblico Ufficiale ed in particolare di Assessore al bilancio e alle società partecipate, abusando della sua qualità nell’ambito della definizione della transazione dell’importo di euro 3.989.633, 39 tra l’Ente Pubblico e l’Ati costituita da Enel Sole srl-Siram spa-Simei spa e Cogei srl, compiva atti idonei e diretti in modo non equivoco a costringere Chirieleison Salvatore Gianluca, direttore generale della Simei spa, a promettere la propria indebita intercessione nei confronti del Consigliere Comunale di minoranza Manlio Messina affinchè lo stesso non ostacolasse l’approvazione da parte del Consiglio comunale della delibera di Giunta cd “Sostare” proposta da Girlando. Evento non verificatosi per cause esterne alla sua volontà ed in particolare per la resistenza della persona offesa. Con l’aggravante di aver cagionato alla persona offesa, Chirieleison Salvatore Gianluca, un danno patrimoniale di rilevante gravità consistito nell’ammontare della transazione suddetta non stipulata, pari ad euro 3.989.633, 39.”
E’ una storia complessa, che si riferisce ad un debito ultra milionario del Comune di Catania con l’ATI che gestiva la pubblica illuminazione.
Nonostante le azioni giudiziarie da parte del creditore, l’amministrazione comunale non provvedeva ai dovuti pagamenti, riducendo sul lastrico l’azienda SIMEI con la probabile conseguenza del licenziamento di 65 padri di famiglia.
Dopo lunghe trattative si addiveniva alla possibilità di una transazione che sbloccasse la situazione, peraltro con evidente vantaggio per le casse comunali.
E qui si innesta la minaccia: la vicenda del grosso debito e le condizioni precarie del lavoratori della SIMEI aveva suscitato l’attenzione dei consiglieri di opposizione, in particolare di Manlio Messine di Fratelli d’Italia che aveva presentato numerose interrogazioni molto dure in Consiglio Comunale.
L’assessore Girlando, questa l’accusa, avrebbe subordinato il pagamento del debito ad un intervento dell’imprenditore sul consigliere Messina, non è chiaro a che titolo e con quali mezzi, per tacitare la vicenda.
Di questa minaccia vi sarebbe una registrazione audio prodotta agli atti del procedimento penale.
La notizia delle gravissime accuse sta scatenando in queste ore durissime reazioni che chiedono con forza un immediato chiarimento da parte del sindaco Bianco e l’intervento delle autorità preposte a garantire un minimo di legalità nella gestione della cosa pubblica, in primis il Prefetto della città Maria Guia Federico che a questo punto diffcilmente potrà sottrarsi alla pressante richiesta formulata anche in commissione Nazionale Antimafia di accesso prefettizio a tutti gli atti compiuti dall’amministrazione comunale.
Filed under: catania |