La Leopolda 2016 è stata una sorta di kermesse motivazionale in stile Herbalife. L’unica differenza è il prodotto: non pillole dimagranti ma insegnare a vendere il Sì al referendum. La cosa che colpisce in maniera sempre più netta però è il totale staccamento dal reale di questa sorta di setta religiosa renziana, perché altro ormai non è. Il guru qui dimentica di essere premier e segretario di partito. Dal palco lancia strali contro i critici e il “popolo della Leopolda” (sì, lo chiamano così) risponde alzando la voce. Pier Luigi Bersani si è schierato per il No al referendum? Renzi lo attacca dal palco e dal popolo della Leopolda si leva un grido all’unisono: “Fuori, fuori”. Riferito a Bersani, ovviamente, e ai critici. Alla minoranza. Che proprio per sua natura un partito che si chiama democratico e che dovrebbe essere l’erede naturale della sinistra italiana dovrebbe tutelare. No. Le minoranze non vengono tutelate. Se non sono d’accordo col capo. Il dissenso non è previsto.