Il bilancio è stato possibile grazie ai racconti dei sopravvisuti arrivati sull’isola. Almeno un centinaio i dispersi. Due feriti gravi trasferiti in elicottero a Palermo. La sindaca Nicolini: “E’ un genocidio, subito i corridoi umanitari”
di GIORGIO RUTA
Sono stati trasferiti con l’elisoccorso a Palermo due dei 29 sopravvissuti al naufragio di ieri davanti alle coste libiche, giunti in nottata a Lampedusa. Uno dei feriti ha gravi ustioni, un altro ha avuto attacchi epilettici ed è stato intubato prima del trasferimento. “stanotte – dice il dottor Pietro Bartòlo, responsabile del poliambulatorio dell’isola, c’era una donna che mostrava la foto di un bimbo che viaggiava con lei e che è tra i dispersi. Una scena straziante”. “Non è più possibile assistere a queste tragedie senza pensare di cambiare metodo e strategia sul fenomeno dei migranti. Sappiamo che per quanto efficiente possa essere la macchina dei soccorsi, la gente continua a morire con una frequenza insopportabile”.
“Basta con queste stragi, rischiamo un genocidio vero e proprio. Bisogna subito avviare i corridoi umanitari, altrimenti non finiremo mai di contare morti”. Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa, reduce dall’incontro alla Casa Bianca dove è andata con il premier Matteo Renzi, è appena tornata dall’hotspot di Lampedusa e dalla Guardia medica, dove sono ricoverati alcuni dei 29 superstiti dell’ultima strage in mare. I migranti si trovavano su due gommoni, su uno c’erano 138 persone e sul secondo 140, i morti sono complessivamente, secondo il racconto dei superstiti almeno 249. Tra loro un bambino di due anni.
“E’ una strage continua – dice Nicolini – Ho incontrato alcuni superstiti che sono ancora sconvolti da quanto accaduto.
Delle donne hanno anche subito delle violenze fisiche”. “Servono strumenti legislativi adeguati – dice Giusi Nicolini – E poi pensiamo a queste persone che arrivano a Goro e vengono rifiutati. Incredibile”.
Filed under: regione |