NOI NON DIMENTICHIAMO
La strage di Castiglione fu un eccidio nella cittadina di Castiglione di Sicilia tra le giornate del 12 agosto e 14 agosto 1943, durante la seconda guerra mondiale da parte della Wehrmacht.
L’armistizio di Cassibile non era ancora stato stipulato e il governo Badoglio I era ancora alleato della Germania nazista. Le truppe dell’Asse dopo lo sbarco alleato in Sicilia (Sbarco in Sicilia) erano in ritirata e provenivano da Randazzo[1] dirette a Messina.
Ad incalzare erano la VII armata statunitense al comando del generale George S. Patton lungo la valle del fiume Alcantara e la VIII armata inglese del generale Bernard Montgomery che il 10 agosto 1943 era penetrata a Giarre e risaliva il versante ionico-etneo.
La strage
Vista di Castiglione
Truppe tedesche della divisione “Hermann Göring”[2] erano accampate in contrada Sciambro, nelle campagne intorno Castiglione in attesa dell’ordine della ritirata verso Messina[3].
La tesi prevalente oggi è che nella tarda serata del 10 agosto 1943 da questo accampamento venne rubato un camion tedesco carico di generi alimentari[4]. Un’altra tesi fu che vennero uccisi cinque militari tedeschi dallo stesso accampamento.[5].
Alle prime luci dell’alba del 12 agosto, un ufficiale al comando di un autocarro con 40 militari tedeschi e scortati da un carro armato irruppero nella cittadina sparando sia con dei fucili mitragliatori che a cannonate contro chiunque si parasse davanti. Vi furono decine di morti e feriti. Viene riferito che i soldati tedeschi entrarono gridando nelle case spingendo brutalmente fuori gli uomini a calci e percuotendoli col fucile. Una donna venne buttata giù dal balcone e lasciata sul selciato con le gambe fratturate. Quindi intimarono alla popolazione di sgomberare il paese e presero oltre 200 uomini in ostaggio (fra essi anche bambini ed anziani) picchiando chi indugiava e uccidendo chi si rifiutava. Gli ostaggi furono rinchiusi, secondo alcuni nel castello, secondo altri in un ovile all’addiaccio e senza viveri, un testimone ricordava di essere stati rinchiusi all’interno di un torrione, detto ” Cannizzu” che si trova poco fuori dal paese. Per i tre giorni successivi depredarono e bruciarono le case del paese[6].
Il paese venne abbandonato la sera del 13 agosto, mentre gli ostaggi vennero liberati solo il 14 agosto mattina, grazie all’attività coraggiosa di alcune suore che vivevano nell’Istituto Regina Margerita le quali si offrirono come mediatori per salvarli da una probabile esecuzione di massa, come in realtà avvenne[non chiaro].
Dell’accaduto si avrà notizia solo il 4 ottobre su “Il Corriere di Sicilia”.
Le vittime
Nell’attacco le case di Castiglione furono depredate e date alle fiamme, il bollettino finale delle vittime si attesterà a 16 morti, più altri 20 feriti gravi [7]. Questo l’elenco ufficiale delle vittime: Nicolò Camardi, Francesco Cannavò, Giuseppe Carciopolo, Antonino Calano, Nunzio Costanzo, Giovanni Grifò, Giovanni Damico, Francesco Di Francesco, Salvatore Di Francesco, Giuseppe Ferlito, Vincenzo Nastasi, Salvatore Portale, Santo Purello, Giuseppe Rinaudo, Carmelo Rosano, Giuseppe Seminara.[8]
Il dibattito
Fu la prima strage nazista compiuta, in Sicilia, durante la seconda guerra mondiale[9]. Seguirono cronologicamente in Sicilia, dopo lo sbarco alleato, la Strage di Canicattì[10] ed il Massacro di Biscari, entrambe ad opera dell’esercito americano. Molti rimproverarono un’assenza di un intervento sia dell’esercito che delle autorità italiane nei confronti dell’allora alleato germanico.[senza fonte]
La tesi del furto comunque non è stata mai dimostrata ed ha fatto pensare visto il momento e l’oggetto del furto a qualche soldato sbandato o magari a qualche affamato. Probabilmente il responsabile dell’accaduto niente aveva a che fare con la cittadina di Castiglione che poi invece è stata oggetto di rappresaglia.[senza fonte]
Il conferimento della medaglia alla città
Il 16 settembre del 2002 la cittadina etnea è stata insignita di una medaglia al valor civile conferita dal Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.[11] La motivazione: Nel corso dell’ultimo conflitto mondiale fu teatro di una feroce rappresaglia tedesca che provocò la morte di sedici civili ed il saccheggio di numerose abitazioni. 12 agosto 1943 – Castiglione di Sicilia (CT)[12]
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