NOI NON DIMENTICHIAMO Genova 20 e 21 luglio 2001 Inchiesta sui fatti del G8, l’assassinio di Carlo Giuliani e i dubbi sull’archiviazione del relativo processo. Tutto il materiale presente nel documentario (foto-video-audio) è tratto dagli atti ufficiali del tribunale di Genova relativi ai processi seguiti ai fatti del luglio 2001.

Autore: redazione Turchia, Amnesty International lancia l’allarme sul pericolo per la situazione dei diritti umani da: controlacrisi.org

Amnesty International lancia l’allarme sul pericolo per la situazione dei diritti umani all’indomani del sanguinoso tentativo di colpo di Stato del 15 luglio, a seguito del quale sono morte almeno 208 persone e sono stati eseguiti quasi 8000 arresti. Inoltre, diversi esponenti governativi hanno proposto la reintroduzione della pena di morte per punire i responsabili del fallito colpo di stato.Amnesty International sta indagando sulle notizie di detenuti sottoposti a maltrattamenti ad Ankara e Istanbul e ai quali verrebbe negato l’accesso agli avvocati.

“L’elevato numero di arresti e di rimozioni dall’incarico è allarmante e stiamo monitorando attentamente la situazione. Il tentativo di colpo di stato ha scatenato un impressionante livello di violenza. I responsabili di uccisioni illegali e di altre violazioni dei diritti umani devono essere portati di fronte alla giustizia, ma la repressione contro il dissenso e la minaccia di ripristinare la pena di morte sono un’altra cosa rispetto alla giustizia” – ha dichiarato John Dalhuisen, direttore per l’Europa e l’Asia centrale di Amnesty International.

“Sollecitiamo le autorità turche a esercitare moderazione e a rispettare lo stato di diritto nello svolgimento delle necessarie indagini, a garantire processi equi a tutti i detenuti e a rilasciare tutti coloro contro i quali non vi sono prove concrete di aver preso parte ad azioni criminali. Un arretramento nel campo dei diritti umani è l’ultima cosa di cui la Turchia ha bisogno” – ha aggiunto Dalhuisen.

In assenza di numeri esatti, le autorità turche hanno riferito che venerdì notte 208 persone sono state uccise e oltre 1400 ferite a Istanbul e Ankara. Tra le persone uccise figurano 24 “complottisti”, alcuni dei quali sarebbero stati linciati dopo che avevano cercato di arrendersi. Tra le vittime, figurano anche civili scesi in strada a fronteggiare carri armati ed elicotteri in risposta all’appello a protestare rivolto dal presidente Erdogan.

Nei giorni successivi al fallito colpo di stato, le autorità turche hanno avviato rapide purghe all’interno dell’esercito, del potere giudiziario e dell’amministrazione civile del ministero dell’Interno: 7543 “complottisti” arrestati, 318 dei quali posti in detenzione preventiva; 7000 poliziotti sospesi, 2700 giudici e procuratori rimossi dall’incarico (appena meno di un quinto del personale della magistratura), 450 dei quali arrestati.

Le dichiarazioni del presidente Erdogan e di rappresentanti del governo circa il ripristino della pena di morte e il suo uso retroattivo per punire i responsabili del tentato colpo di stato sono particolarmente inquietanti: un passo del genere violerebbe le convenzioni sui diritti umani di cui la Turchia è parte, oltre che le stesse garanzie costituzionali del paese.

“Gli arresti di massa e le rimozioni dall’incarico costituiscono sviluppi preoccupanti in un contesto di crescente intolleranza verso il dissenso pacifico da parte del governo turco. Il rischio è che il giro di vite si estenda ai giornalisti e agli attivisti della società civile. Negli ultimi mesi attivisti politici, giornalisti e altre voci critiche sono stati frequentemente presi di mira e mezzi d’informazione sono stati chiusi” – ha commentato Dalhuisen.

“Ora è più importante che mai che il governo turco rispetti i diritti umani e lo stato di diritto, esattamente come i promotori del colpo di stato non hanno fatto” – ha concluso Dalhuisen.

Autore: redazione “Suicidate Attilio Manca”: giovedì la presentazione del libro-inchiesta di Lorenzo Baldo da: controlacrisi.org

E’ un caso irrisolto, con molte ombre e depistaggi, quello raccontato nel libro-inchiesta “Suicidate Attilio Manca”, del giornalista Lorenzo Baldo, vicedirettore di “Antimafia Duemila” che sarà presentato giovedì 21 luglio, alle ore 16, nella sala Aldo Moro della Camera dei deputati. A ricostruire la vicenda giudiziaria dell’uccisione dell’urologo che, nel 2003, fu costretto a visitare – e forse – anche a operare Bernardo Provenzano durante la sua latitanza in Francia, saranno i legali della famiglia di Attilio Manca: Antonio Ingroia e Fabio Repici che illustreranno i recenti elementi emersi che portano ad una tesi completamente diversa da quella frettolasamente archiviata come suicidio.

Parteciperanno Gianluca Manca, fratello della vittima e, in diretta Skype, la madre Angela che, nei giorni scorsi, con una lettera personale ha invitato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e che chiedono, da tempo, la riapertura del processo. Interverranno l’on. Paolo Bolognesi, promotore dell’evento, presidente dell’Associazione 2 agosto 1980, a cui si deve la recente approvazione della legge che ha introdotto il reato penale di depistaggio e il sen. Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare Antimafia. Coordinerà i lavori il giornalista Maurizio Torrealta. Al termine, l’attrice Annalisa Insardà leggerà un brano tratto del libro-inchiesta. L’evento sarà trasmesso in diretta streaming su http://www.antimafiaduemila.com

A Zafferana Etnea, grazie alla raccolta differenziata, non pagano più le bollette sui rifiuti

Zafferana Etnea raggiunge la quota record del 90% di raccolta differenziata e, grazie ad un meccanismo di pesatura del materiale raccolto, registrato su tessera magnetica, i cittadini hanno diritto ad un rimborso sulla tassa dei rifiuti e, in alcuni casi, addirittura, all’azzeramensindaco di zafferanato delle bollette.

L’appello, a questo punto, è rivolto principalmente alla Regione ed a tutti quanti i sindaci siciliani che ancora non ci credono che differenziare i rifiuti si può, basta volerlo. E che differenziare i rifiuti, significa anche ridurre notevolmente il costo delle tariffe, sino ad azzerarle; e che significa anche non pagare l’ecotassa, a causa delle multe per svariate centinaia di milioni di euro l’anno, che ci sta comminando l’Europa, per via dell’assenza di raccolta differenziata, che in Sicilia si attesta attorno al 10% ; oltre che per la mancata depurazione dei liquami fognari. Multe che pagheremo tutti quanti i Siciliani, con le nostre salatissime bollette sui rifiuti e sull’acqua che risultano, in quanto a costi, almeno il triplo della media nazionale.

Ecco perché quello di Zafferana è un esempio da seguire e da esportare immediatamente, e con urgenza, in tutta la Sicilia.

E dire che Crocetta e Renzi puntano agli inceneritori, che vergogna!

Non lo capiscono ma si sono adeguati, come è loro costume, alle lobby delle discariche e degli inceneritori!

Che la raccolta differenziata dei rifiuti si può e si deve fare anche in Sicilia, ne eravamo certi. Che si potrebbe anche, raccogliendo e riciclando correttamente i rifiuti differenziati, azzerare la bolletta della ‘muniizza’ lo sapevamo già.

Con il sindaco di questo meraviglioso comune ai piedi dell’Etna, Alfio Russo, ne avevamo tra l’altro già discusso a Vittoria, a novembre del 2014, nel corso di una conferenza organizzata dall’associazione ambientalista Fare Verde. E adesso, a Zafferana Etnea, sono pronti i rimborsi della raccolta differenziata 2014-2015 e continua così il suo percorso virtuoso nel premiare i cittadini che effettuano una corretta raccolta differenziata. Cittadini che hanno contribuito, negli ultimi anni, ad alzare notevolmente la percentuale di raccolta differenziata, raggiungendo il ragguardevole traguardo di quasi 90%. Dopo aver proceduto, nei mesi scorsi, al rimborso determinato dal corretto conferimento dei rifiuti differenziati in riferimento agli anni 2012 e 2013, sono stati adesso definiti i rimborsi spettanti ad ogni singolo utente relativamente agli anni 2014 e 2015.

“Differenziare correttamente i rifiuti rappresenta un beneficio per l’intera collettività –ha affermato con soddisfazione il Sindaco di Zafferana Etnea, Alfio Vincenzo Russo- e questo meccanismo può, addirittura, determinare a volte anche un azzeramento della tassa sui rifiuti. Siamo riusciti a far diventare il rifiuto… una risorsa per la nostra comunità grazie ad una gestione innovativa ed efficiente del settore ambientale, intraprendendo il percorso virtuoso riferito alla strategia denominata “rifiuti zero”.