Riforma costituzionale: un brutto giorno per la democrazia e per i diritti di tutti da: nuovasocietà.it

Riforma costituzionale: un brutto giorno per la democrazia e per i diritti di tutti
aprile 12

Oggi, 12 aprile, ore 17.50, è un brutto giorno per la democrazia e per i diritti di tutti.

Una Camera eletta in base a una legge dichiarata illegittima dalla Corte costituzionale ha modificato aspetti fondamentali della Costituzione repubblicana ,completando il processo di trasformazione del sistema politico e della forma di governo parlamentare avviato con l’approvazione della legge elettorale.
A questa trasformazione concorrono l’abnorme premio di maggioranza senza soglia attribuito al partito più votato , la designazione di fatto dei due terzi dei futuri parlamentari dalle segreterie dei partiti, la riduzione del Parlamento a sede di ratifica delle decisioni del Governo, la concentrazione di poteri nelle mani del premier a capo del partito vincente e di gruppi ristretti di sodali, l’indebolimento degli organi di garanzia e controllo, Presidente della Repubblica, Corte Costituzionale.
La Repubblica parlamentare, voluta dai Costituenti per rappresentare i diritti di tutti, lascia il posto a un sistema di governo accentrato nelle mani di un uomo solo e del suo gruppo di sodali,con un Senato non elettivo di consiglieri regionali e sindaci opacamente nominati senatori part time, in violazione del principio che attribuisce la sovranità al popolo e a un bicameralismo confuso e costoso, lesivo delle prerogative delle autonomie locali, Regioni, Comuni.
Da questo processo “riformatore” i cittadini e le minoranze tutte escono privi di voce o con una voce sempre più flebile. Quel che è stato realizzato non è, a differenza di quanto si afferma, una semplificazione del sistema o una pura operazione di ingegneria istituzionale ma l’indebolimento della rappresentanza e, dunque, della possibilità per tutti, singoli e gruppi, di far valere i propri diritti, le proprie istanze e ragioni in un confronto democratico e trasparente.
Il 15 aprile il Comitato nazionale per il no alla riforma costituzionale depositerà in Cassazione il quesito referendario.
Come altre volte nella storia della Repubblica l’esito può essere ribaltato. Da questa consapevolezza occorre muovere per costruire un grande movimento di cittadini, ampio e composito, capace di far prevalere, nel referendum confermativo di ottobre , le ragioni dei cittadini.
Nel presidio di domani 13 aprile ore 17 a Torino, in Piazza San Carlo, intendiamo manifestare pubblicamente il nostro civile dissenso, in occasione della visita nella nostra città del Presidente Mattarella.

Comitato piemontese e valdostano per la difesa della Costituzione

Referendum 17 Aprile contro le trvellazioni mercoledì 13 presso la sede di CittàInsieme (Via Siena, con ingresso da Largo Monsignor Oscar Romero) ad un incontro che siamo lieti di ospitare e che avrà inizio alle ore 21.00.

La dichiarazione del professore Rosario Mangiameli sul post del deputato regionale siciliano D’Agostino sulla giornata della Liberazione il 25 Aprile

Leggo un singolare post del deputato regionale Nicola D’Agostino sulla questione della festa dei fiori, cosiddetta, ma in realtà una sorta di prolungato carnevale, prevista ad Acireale il prossimo 25 aprile. Trattandosi di festa, e indubbiamente il 25 aprile è festa, il sindaco di Acireale e con lui il deputato D’agostino, hanno pensato di fare una carnevalata. Tanto, scrive D’Agostino, ad Acireale il 25 aprile non è stato mai festeggiato e nessuno ci ha mai fatto caso. Già questa affermazione non mi sembra esatta, dato che lo scorso anno, se non vado errato, il 25 aprile fu ricordato ad Acireale con una cerimonia che ricordava alcuni acesi deportati. Non sono acese e non saprei andare indietro nel tempo, ma credo che tanto sia sufficiente per contraddire il deputato D’Agostino e affermare che una memoria c’è e viene coltivata. Si tratta della memoria di un evento fondativo della nostra convivenza civile e politica, quella che consente di dire che la libertà, la dignità di ognuno, sono valori fondamentali nella nostra comunità nazionale per il suo sviluppo avvenire, come per il recente (70 anni) passato. Che ci si riposi, che si facciano scampagnate e grigliate è del tutto legittimo. Il riposo, ovvero l’astensione dal lavoro e dalle quotidiane attività, favorisce la riflessione e la relazione tra le persone. ma non si tenti di riempire con altri contenuti un giorno “dedicato” a una precisa riflessione. Manifestazioni o meno, cortei o meno, Non si dileggi la memoria della fondazione della libertà. Chi ritiene queste cose superate non si rende conto di immiserire così facendo non il passato, che è passato e non si modifica, ma il futuro, che è progetto e che ha bisogno di forti basi e valori per avere una prospettiva seria e credibile agli occhi dei giovani. Lo sberleffo carnascialesco va bene una volta l’anno, come dice il proverbio, poi diventa tragica e ottusa manifestazione di incapacità progettuale e politica e non c’è neanche bisogno di ricorrere a grandi discorsi politici per saperlo, Basta guardare a quei clown tristi che l’arte ha tante volte rappresentato. Speriamo che anche quest’anno si possa festeggiare in allegria la ritrovata libertà ricordando le giornate dell’insurrezione nazionale del 25 aprile 1945 e affermare in perfetta allegria la volontà di mantenere un mondo libero, solidale e pacifico.