
In tre delle 46 antenne del presidio statunitense ci sono ancora, arrampicati ai tralicci, i sette attivisti “No Muos” che dalla mezzanotte di giorno 6 manifestano il loro dissenso alla presenza degli americani a Niscemi. Massiccio lo schieramento di forze dell’ordine con un elicottero della polizia che ha sorvolato per tutto il tempo la zona.
Lungo il corteo di oggi, tra bandiere e cartelli, numerosi gli striscioni di solidarieta’ con il popolo palestinese. In uno si legge : da Niscemi a Gaza, Resistenza (Al Murawam). Tra le varie associazioni scese in piazza, presente anche il comitato “Mamme no Muos”. ”Siamo a fianco dei pacifisti che anche oggi, manifestando contro il Muos, dicono ‘no’ alla guerra e dimostrano che non è vero che se se vuole la pace bisogna preparare la guerra”, afferma il sindaco di Palermo e presidente di AnciSicilia, Leoluca Orlando.
In testa al corteo, intanto, in un secchio, sono stati bruciati i provvedimenti della magistratura di divieto di dimora emessi nei confronti di 29 attivisti indagati resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
“Questi divieti di dimora e in generale tutti questi provvedimenti repressivi – affermano – altro non sono che divieti di vivere e difendere la nostra terra esposta a enormi e gravi rischi ai danni dell’ambiente e della salute”. “Il movimento ha dimostrato ancora una volta che non teme – sostengono – la repressione e che lottera’ sempre e in maniera compatta con la stessa caparbieta’ per il diritto all’autodeterminazione della popolazione autoctona e a vivere una vita dignitosa nella propria terra senza il pericolo di incorrere a danni irreparabili per la salute”.
Ma la battaglia contro il Muos si è spostata anche all’europarlamento, il pentastellato Ignazio Corrao, infatti, sbarcato a Bruxelles da Palermo ha presentato un’interrogazione per far luce sull’inquinamento della falda acquifera di contrada Polo (una di quelle che rifornisce il comprensorio niscemese), nei pressi della base americana. ”Il Muos? Se lo mettano davanti alla Casa Bianca, noi non lo vogliamo”, dichiara Corrao. Le analisi effettuate, infatti, testimonierebbero la presenza di idrocarburi pesanti ben oltre i limiti di legge, che poco si sposano con una riserva naturale come quella della sughereta. Le attività della base Usa potrebbero giocare un ruolo rilevante in questo senso? E’ quello che mira a scoprire l’interrogazione, che alla Commissione europea chiede se è a conoscenza di questi fatti e, in caso affermativo, quali azioni intende avviare per salvaguardare la salute e i diritti del cittadini.
”La gravità della situazione – dice Corrao – sarebbe confermata da un comunicato ufficiale della base di Sigonella che nel 2012 vietava al personale militare che presta servizio a Niscemi di bere l’acqua dai rubinetti per la presenza di inaccettabili livelli di bromato, classificato dall’organizzazione mondiale della sanità come possibile cancerogeno per l’uomo. Non si può fare finta di nulla – conclude l’europarlamentare – di fronte a pericoli che sono ben più che teorici, specie ora che si avvicina l’attivazione del temuto mega impianto radar. C’erano già le antenne e una intensa attività della base a turbare le notti della gente, ora pure il Muos. Queste parabol le portino oltreoceano. Noi non siamo una colonia americana”.
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