
La cooperazione tra le due agenzie è iniziata nel 1968 e ha costituito la base per le strette relazioni esistenti attualmente fra tutte le altre organizzazioni dell’intelligence israeliana e quelle degli Stati uniti, come la Cia, il Mossad e la Divisione delle operazioni speciali. Servizi segreti alleati per tenere sotto controllo diversi obiettivi e «i paesi del Nord Africa, del Medio oriente, del Golfo Persico, del Sudest asiatico e le repubbliche islamiche dell’ex Unione sovietica». In molti casi, Nsa e Isnu hanno collaborato con le agenzie di spionaggio britanniche e canadesi, il Gchq e il Csec. Emerge anche l’apporto di alcuni regimi arabi come la monarchia giordana e il ruolo delle forze di sicurezza dell’Anp nel fornire servizi di spionaggio essenziali per individuare e colpire «obiettivi palestinesi». The intercept mostra anche una ricevuta di pagamento, datata 15 aprile 2004.
Le ripetute aggressioni alla popolazione di Gaza – dice Greenwald – sarebbero impossibili senza il sostegno degli Usa, sempre pronti a soddisfare le richieste belliche di Israele, com’è avvenuto con i 225 milioni di dollari aggiuntivi approvati per finanziare il sistema missilistico israeliano. Un atteggiamento che stride con il presunto ruolo di mediazione ostentato dagli Stati uniti nel conflitto israelo-palestinese. Fatti che depotenziano le parole di Obama pronunciate come se il presidente Usa fosse un semplice spettatore di fronte al massacro dei bambini a Gaza («È straziante vedere cosa sta succedendo lì»). Obama, osserva The Intercept, parla di Gaza come se si trattasse di una calamità naturale, di un evento incontrollabile a cui il governo Usa assiste sgomento.
Secondo i documenti di Snowden, attualmente rifugiato in Russia, Cia e Mossad hanno anche addestrato l’attuale leader del gruppo Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isil), Abu Bakr el Bagdadi. L’Isil, che sostiene il ritorno al “califfato” è stato inizialmente costituito in Siria per combattere il governo di al Assad. Ha ricevuto armi dall’intelligence Usa e da quella del Regno unito, e finanziamenti dai sauditi e dalla monarchia del Qatar. El Bagdadi è stato in carcere a Guantanamo tra il 2004 e il 2009. In quel periodo Cia e Mossad lo avrebbero reclutato per fondare un gruppo capace di attrarre jihadisti di vari paesi in un unico luogo: e tenerli così lontani da Israele. Per Snowden, «l’unica soluzione per proteggere lo Stato ebraico è quella di creare un nemico alle sue frontiere, ma indirizzarlo contro gli stati islamici che si oppongono alla sua presenza». Un’operazione segreta detta «nido di calabroni».
La stretta collaborazione tra i servizi di Washington e di Tel Aviv non ha però impedito lo spionaggio incrociato tra i due grandi alleati. E così — ha rivelato il settimanale Der Spiegel — l’intelligence israeliana ha intercettato le conversazioni del Segretario di stato Usa, John Kerry, con i mediatori arabi e con l’Autorità palestinese: per avere le risposte pronte durante l’ultimo tentativo di negoziato con i palestinesi.
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