
Secondo Marchionne la sfida della competitività della neonata Fca non può tollerare alcun conflitto, né scioperi, né proteste sugli orari di lavoro. Il risultato, che suona quasi come una sorta di ritorsione, è dunque il blocco generalizzato degli straordinari e la sospensione del trasferimento di 500 operai di Mirafiori nel sito di Grugliasco. “Le parole di Marchionne sono inaccettabili perche’ e’ una reazione smisurata. Sembra che si voglia negare in via di principio che, in un’azienda dove c’e’ lavoro, ci possano essere problemi e che questi possano generare iniziative sindacali”, dichiara il segretario generale della Fiom torinese, Federico Bellono.
“Non ci sentiamo direttamente chiamati in causa, sembra un avvertimento indirizzato a tutti coloro che potrebbero mettere in campo iniziative alla Maserati o in altri stabilimenti. E’ una visione non moderna dei rapporti di lavoro”, aggiunge Bellono. “La Fiat – osserva – ha preso un granchio in questi anni nel tentativo di impedire l’esistenza della Fiom negli stabilimenti, sarebbe auspicabile che non facesse un errore altrettanto grave fingendo di ignorare i problemi laddove ci sono, come e’ normale che ci siano. Sarebbe utile che il mondo politico intervenisse sulla questione perche’ si sta sempre piu’ allargando al di la’ del mondo Fiat l’idea secondo cui esistono solo gli obiettivi dell’azienda e scompaiono le esigenze e i diritti dei lavoratori”. Intanto, tra i sindacati firmatari, che pochi giorni fa aveva rotto il tavolo delle trattative di fronte alla inadeguatezza delle offerte della Fiat sul salario accessorio, c’è già chi pensa, come la Uil, di tornare ad asssumere “un comportamento responsabile”.
Nelle stesse ore l’amministratore delegato del Lingotto conferma, a Londra, che la quotazione di Fiat Chrysler Automobiles a Wall Street sara’ entro la prima meta’ di ottobre. La tabella di marcia del gruppo procede quindi secondo i tempi stabiliti: entro luglio l’assemblea straordinaria a Torino sulla fusione, poi lo sbarco in Borsa negli Usa. Marchionne, che lavorera’ per convincere gli investitori americani della storia della ‘Cenerentola’ Chrysler, punta a vendere i titoli del Tesoro americano in portafoglio e il 2,5% di Cnh Industrial con un incasso stimato di circa 820 milioni di dollari.
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