
Bello e colorato e soprattutto partecipato da migliaia di persone il corteo aperto dallo striscione “Milano 29 aprile: nazisti no grazie”. Il serpentone e’ partito da piazza Oberdan per concludersi in via Uberti, dove nel 1976 un commando di estrema destra uccise il militante del “Comitato rivoluzionario antifascista” Gaetano Amoroso.
In mattinata il sindaco di Milano aveva partecipato, senza fascia tricolore, alla commemorazione di Ramelli. Memoria Antifascista – coordinamento di associazioni in ricordo di alcuni giovani milanesi uccisi negli Anni di Piombo – gli aveva scritto una lettera chiedendone la presenza a due cerimonie per le vittime di ”aggressioni fasciste”.
In particolare, il coordinamento chiedeva la presenza di sindaco, Giunta e Consiglio comunale, alle commemorazioni di domani per Amoroso e, il 25 maggio, per Alberto Brasili, studente assassinato nel 1975.
”Rinnoviamo, dopo lo scorso anno, l’invito al sindaco e alla sua Giunta – scrive Valter Boscarello di Memoria Antifascista -, affinche’ nella citta’ Medaglia d’Oro per la Resistenza tutti i giovani caduti nel dopoguerra per mano fascista siano dall’amministrazione adeguatamente ricordati poiche’ con il loro sacrificio hanno contribuito a difendere la liberta’ del Paese e la sua Costituzione nata dalla Resistenza”.
“Ci sono manifestazioni in cui è importante esserci – scrive Luciano Muhlbauer su suo blog – e il corteo antifascista del 29 aprile è una di queste. Si tratta infatti di riaffermare un punto fermo, di ribadire un principio, cioè che Milano ripudia le ideologie nazifasciste, negazioniste e razziste e che non ci può essere spazio e legittimità per chi ne ri-propone i discorsi, i simboli e le pratiche”.
In serata,infine, è stata danneggiata una piccola sede di Forza Nuova in via Palmieri, dove gia’ nei giorni scorsi si erano verificate tensioni.
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