ROMA 29 aprile 2014 ore 16.30 teatro Eliseo “UNA QUESTIONE DEMOCRATICA”

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Difendiamo la Costituzione. 25 Aprile 1945 – 25 Aprile 2014

Il 25 aprile 1945 la Resistenza liberava l’Italia dal nazifascismo.
Nello scrivere la Costituzione più bella del mondo, i “padri e le madri costituenti” la dotarono di un sistema di bilanciamento di poteri tra Parlamento (composto di Camera e Senato), Governo e Presidente della Repubblica e di un’efficace procedura di revisione (art.138 Cost.), in modo da renderne difficile lo stravolgimento dei principi qualora il popolo italiano dovesse vivere (come, poi, è successo) dei momenti difficili nella sua vita democratica.
Oggi è in atto un pericoloso tentativo di stravolgere l’equilibrio costituzionale: il decreto delegato sull’abolizione del Senato come assemblea elettiva, unito alla legge elettorale, in discussione in Parlamento, che, anch’essa, rafforza i poteri del Presidente della Repubblica e del Governo, vanno verso “un’ulteriore e grave riduzione dei margini di democrazia, che noi, invece, consideriamo intangibili alla luce dei principi e dei valori costituzionali” (Carlo Smuraglia, Presidente nazionale ANPI).

La Costituzione può essere riformata ma non stravolta e va, in ogni caso, rispettata la linea costituzionale di valorizzazione del Parlamento, in quanto rappresentante diretto della volontà popolare.
Manifestazione Nazionale Pubblica dell’A.N.P.I. – Roma 29/04/2014 Teatro Eliseo, ore 16,30 :
“Progetto di riforma costituzionale ed elettorale all’esame del Parlamento”.
Interverranno:

CARLO SMURAGLIA, LORENZA CARLASSARE, STEFANO RODOTA’, GIANNI FERRARA
Viva il 25 Aprile
Viva la Resistenza
Viva la Costituzione

“Riforme, rappresentanza, coerenza costituzionale nel cambiamento: una questione democratica”

Martedì 29 aprile a Roma, al Teatro Eliseo, dalle ore 16:30, manifestazione pubblica dell’ANPI sul progetto di riforma costituzionale ed elettorale all’esame del Parlamento

 

Interverranno:

 

CARLO SMURAGLIA, LORENZA CARLASSARESTEFANO RODOTA’, GIANNI FERRARA   

 

Antifascisti e democratici insieme per lanciare l’allarme contro un progetto che, unendosi ad una legge elettorale come quella che è stata approvata alla Camera ed al proposito di irrobustire i poteri del Presidente del Consiglio e del Governo, si risolverebbe (oltretutto) in una ulteriore e grave riduzione degli spazi di democrazia, che subiscono da tempo una lenta ma progressiva erosione e che, invece, l’ANPI considera intangibili, alla luce dei princìpi e dei valori costituzionali.

Troviamoci insieme con la voce delle radici, di quell’antifascismo e di quella Resistenza da cui la democrazia ha preso le mosse e da cui non è possibile prescindere.

 

L’Ufficio Stampa ANPI Nazionale

tel. 3200361804

www.anpi.it

 

Rassegna “E’ IL 25 D’APRILE, E’ LA FESTA DELLA LIBERAZIONE, – dal 22/4 al 26/4/2014 in vari luoghi da: associazione la conta

Rassegna “E’ IL 25 D’APRILE, E’ LA FESTA DELLA LIBERAZIONE, – dal 22/4 al 26/4/2014 in vari luoghi

Desideriamo invitarvi a partecipare alla rassegna “E’ IL 25 D’APRILE, E’ LA FESTA DELLA LIBERAZIONE,  69° anniversario, organizzata da varie Sez. ANPI di Milano e Provincia, tra le quali la Sez. ANPI Martiri di Viale Tibaldi di Milano, la Sez. ANPI “A.Cazzaniga” di Paderno Dugnano ecc. in collaborazione con varie Associazioni, tra le quali l’ Associazione La Conta,il Circolo  Eco-Culturale La Meridianadi Paderno Dugnano ecc. che ci sarà, negli orari e nei luoghi di seguito indicati.

PROGRAMMA DELLA RASSEGNA

 

Martedi’ 22 aprile 2014 alle ore 20,30 Incontro dedicato al 69° anniversario della Liberazione e, a seguire spettacolo teatrale “DI BUONA….COSTITUZIONEa cura del Gruppo Teatrale Comteatro con Antonio Brugnano, Umberto Banti e Luca Chieregato, con la regia di Claudio Orlandini, organizzato dal Consiglio di Zona 5 in collaborazione con il Coordinamento Sez. ANPI di Zona. L’incontro e lo spettacolo teatrale avranno luogo presso la Sala Consiliare del Consiglio di Zona 5 in Viale Tibaldi, 41 Milano. Al termine dell’incontro-spettacolo teatrale, i partecipanti in corteo porteranno la corona dell’ANPI alla Lapide dei Martiri di Viale Tibaldi e, a seguire, a cura della Sezione ANPI Martiri di Viale Tibaldi, ci sarà la deposizione delle corone ai Caduti per la Libertà, nel quartiere Tibaldi –Ticinese.

 

Venerdì 25 aprile 2014 alle ore 9,00  Incontro/concentramento in Piazza della Resistenza a Paderno Dugnano e corteo per alcune vie di Paderno Dugnano, organizzato dall’ANPI e dalle Istituzioni locali in occasione del 69° anniversario della Liberazione,. Al termine del corteo la manifestazione continuerà in Piazza della Resistenza a Paderno D. con interventi di alcuni rappresentanti delle Istituzioni cittadine e dell’ANPI di Paderno Dugnano. Concluderanno la manifestazione: la Banda musicale cittadina ed il Coro “Questo è il fiore del partigiano che eseguiranno alcune canzoni del repertorio della Resistenza.

Venerdì 25 aprile 2014 dalle ore 13,00Manifestazione Nazionale del 25 Aprile. La testa del corteo si formerà in Corso Venezia Angolo Via Serbelloni. Concentramento dei partecipanti al corteo lungo Corso Venezia a Milano. Il corteo raggiungerà Piazza Duomo intorno alle 15,30 dove inizieranno gli interventi a cura di Roberto Cenati, Presidente del Comitato Permanente Antifascista,· Mario Artali, Presidente Nazionale FIAP, Luigi Angeletti, Segretario generale UIL,· Elena Cattaneo, Senatrice a vita,· Carlo Smuraglia, Presidente Nazionale ANPI. Letture a cura dell’attrice Aglaia Zannetti. L’Associazione la Conta aderisce alla manifestazione partecipando alla stessa insieme al coro “Questo è il fiore del partigiano” ed invita i propri associati e simpatizzanti ad unirsi a parteciparvi. L’appuntamento è alle ore 14,00 in Corso Venezia ang. Via Serbelloni.

Venerdì 25 aprile 2014 alle ore 21,00: Proiezione del film “LA MEMORIA DEGLI ULTIMI” di Samuele Rossi  che avrà luogo al Cinema AREA METROPOLIS 2.0 – Via Oslavia 8 Paderno Dugnano (MI). Parteciperanno alla serata: il regista Samuele Rossi, il produttore ed il compositore delle musiche  Giuseppe Cassaro e la partigiana milanese protagonista Laura Francesca Wronowski Fabbri. Parteciperà altresì il coroQuesto è il fiore del partigiano “ che eseguirà alcuni canti della Resistenza.

 

Sabato 26 aprile 2014 dalle ore 14,30: Nell’ambito della festa del 25, 26 e 27 aprile “SESTO IN FIORE” organizzata dall’ANPI e dalle Istituzioni cittadine per il 69 anniversario della Liberazione ci sarà: alle 14,30 la biciclettata con partenza da Piazza Oldrini; alle 16,00  il ballo liscio con orchestra (ingresso 2 euro) presso il Giardino di Villa Zorn, in Via Cesare da Sesto a Sesto San Giovanni MI e alle 18,00 nello stesso luogo, concerto del coro “Questo è il fiore del partigiano” che eseguirà alcuni dei canti della Resistenza, con ingresso libero e gratuito,

 

Vi saremo grati se vorrete dare diffusione elettronica alle iniziative di cui sopra e/o diffondere le stesse tra le persone che ne possono esservi interessate. Vi ringraziamo in anticipo.

Ciao,

 

Associazione La Conta

Lavoro, dilaga la cassa integrazione, l’analisi della Cgil sui dati dell’Inps Autore: cgil

Esplode la richiesta di ore di cassa integrazione. Con oltre 100 milioni di ore registrate lo scorso mese, ben oltre le 80 milioni di ore mediamente conteggiate a partire da gennaio 2009 ad oggi, la cig aumenta in tutti i suoi segmenti (ordinaria, straordinaria e deroga). Dietro questa mole di ore sono coinvolti da inizio anno circa 520 mila lavoratori che hanno subito un taglio del reddito per 1 miliardo di euro, pari a 1.900 euro netti in meno per ogni singolo lavoratore in busta paga. Sono questi i dati che emergono dalle elaborazioni delle rilevazioni Inps da parte dell’Osservatorio cig della Cgil Nazionale nel rapporto di marzo.“Lo stato in cui versa il nostro sistema produttivo, insieme alla condizione dei lavoratori, continuano ad essere una seria e drammatica emergenza da affrontare”, sostiene il segretario confederale della Cgil, Elena Lattuada, aggiungendo che: “Al netto degli interventi fiscali il paese ha bisogno di una prospettiva che non può non prescindere dalla difesa e dalla valorizzazione del lavoro e della produzione”. Per questo, prosegue, “vanno contrastate operazioni di ulteriore frammentazione del mercato del lavoro, così come vanno immediatamente sbloccate le risorse per gli strumenti di sostegno in deroga. Ma deve essere al più presto – sostiene Lattuada – messo in campo un grande piano di investimenti, a partire da quelli pubblici fino a quelli privati, che si occupi di creare lavoro. La sola via, il solo modo per offrire al paese una prospettiva”.

Dati cig marzo
Dall’analisi di corso d’Italia si rileva come il totale di ore di cassa integrazione a marzo sia stato pari a 100.136.978 di ore richieste e autorizzate. Un dato in aumento sul mese precedente del +20,28% mentre è in calo l’insieme del primo trimestre, pari a 264.755.636 di ore, del -1,16% sui primi tre mesi dello scorso anno. Nel dettaglio emerge che la cassa integrazione ordinaria (cigo) aumenta a marzo su febbraio del +16,32%, per un totale pari a 27.379.903 di ore. Da inizio anno la cigo invece ha raggiunto quota 76.696.078 di ore per un -23,43% sul periodo gennaio-marzo del 2013.

La richiesta di ore per la cassa integrazione straordinaria (cigs), sempre per quanto riguarda lo scorso mese, è stata di 45.491.245 per un +17,07% su febbraio mentre il primo trimestre dell’anno totalizza 128.212.748 ore autorizzate per un +10,21% sullo stesso periodo dello scorso anno. Infine la cassa integrazione in deroga (cigd) ha registrato a marzo un deciso aumento sul mese precedente pari a +30,71% per 27.265.830 ore richieste. Nei primi tre mesi dell’anno, rispetto allo stesso periodo dello scorso, la crescita della cigd è stata del +14,56% per un totale di 61.846.810.

Causali di cigs
Cresce il numero di aziende che fanno ricorso ai decreti di cigs. Da gennaio sono state 1.901 per un +20,70% sullo stesso periodo del 2013 e riguardano 3.667 unità aziendali (+36,37% sull’anno passato). Nello specifico si registra un aumento dei ricorsi per crisi aziendale (953 decreti per un +3,36%) che rappresentano il 50,13% del totale dei decreti. Diminuiscono invece le domande di ristrutturazione aziendale (52 in totale da inizio anno per un -5,45% sullo stesso periodo del 2013) mentre aumentano quelle di riorganizzazione aziendale (54 per un +10,20%). Sottolinea lo studio della Cgil che “gli interventi che prevedono percorsi di reinvestimento e rinnovamento strutturale delle aziende continuano ad essere irrilevanti, pari al 5,58% del totale dei decreti. Un segnale evidente, eppure sottovalutato, del processo di deindustrializzazione in atto nel Paese”.

La distribuzione nelle Regioni
Nelle regioni del nord si registra il ricorso più alto alla cassa integrazione. Dal rapporto della Cgil emerge che al primo posto per ore di cassa integrazione autorizzate nei primi tre mesi dell’anno c’è la Lombardia con 72.565.722 ore che corrispondono a 141.730 lavoratori (prendendo in considerazione le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il Piemonte con 29.067.253 ore di cig autorizzate per 56.772 lavoratori e l’Emilia Romagna con 23.749.966 ore per 46.387 persone. Nelle regioni del centro primeggia il Lazio con 20.663.250 ore che coinvolgono 40.358 lavoratori. Mentre per il Mezzogiorno è la Campania la regione dove si segna il maggiore ricorso alla cig con 15.044.854 ore per 29.384 lavoratori.

I settori interessatiLa meccanica è ancora il settore dove si è totalizzato il ricorso più alto allo strumento della cassa integrazione. Secondo il rapporto della Cgil, infatti, sul totale delle ore registrate nel periodo gennaio-marzo, la meccanica pesa per 92.666.218, coinvolgendo 180.989 lavoratori (prendendo come riferimento le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il settore del commercio con 38.135.353 ore di cig autorizzate per 74.483 lavoratori coinvolti e l’edilizia con 34.821.994 ore e 68.012 persone.

Occupazione e lavoratori in cig
A marzo, considerando un ricorso medio alla cig, pari cioè al 50% del tempo lavorabile globale (6 settimane), sono coinvolti 1.034.202 lavoratori in cigo, cigs e in cigd. Se invece si considerano i lavoratori equivalenti a zero ore, pari a 13 settimane lavorative, si determina un’assenza completa dall’attività produttiva per 517.101 lavoratori, di cui 250 mila in cigs e 120 mila in cigd. Continua così a calare il reddito per migliaia di cassintegrati: dai calcoli dell’Osservatorio cig, si rileva come i lavoratori parzialmente tutelati dalla cig abbiano perso nel loro reddito oltre un miliardo di euro, pari a 1.900 euro netti in meno in busta paga per ogni singolo lavoratore in cassa a zero ore.

Contratti, più della metà dei lavoratori ancora in attesa di rinnovo: i falsi aumenti delle buste paga | Autore: redazione da: controlacrisi.org

Sono 8 milioni gli italiani che lavorano secondo vecchie clausole, stabilite in contratti collettivi di lavoro ormai scaduti. Ed e’ dall’inizio dell’anno che la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo supera abbondantemente la meta’ del totale. A marzo risulta in fila, secondo il consueto monitoraggio dell’Istat, il 61,9% degli impiegati, circa sei su dieci. C’e’ chi aspetta gia’ da molto, come i 2,9 milioni di travet, al palo dal 2010.
Le nuove statistiche confermano quindi un sostanziale blocco dell’attivita’ contrattuale. Anche sul fronte degli aumenti retributivi non ci sono novita’: l’indice resta fermo su base mensile, con un rialzo dell’1,4% nel confronto annuo, appena sopra il minimo storico.
Tuttavia i salari, per i soli contratti rinnovati, e sempre al netto della cassa integrazione, che ha fatto perdere più di un miliardo alle buste paga, risultano crescere piu’ dei prezzi, scesi a marzo allo 0,4%. La forbice, a favore degli stipendi, sale cosi’ a un punto percentuale tondo. Un “effetto ottico” derivante dalla continua discesa dei prezzi. Tanto che per trovare uno ‘spread’ ancora piu’ ampio bisogna tornare indietro al giugno del 2010, ovvero quasi quattro anni fa. Ma allora i valori erano un po’ piu’ alti. Stavolta, invece, la corsa ‘al ribasso’ e’ evidente, con un appiattimento verso i minimi su entrambi i fronti. Quindi se il divario a vantaggio delle retribuzioni senz’altro indica un recupero del potere d’acquisto, e’ anche vero che tutto avviene in un contesto di debolezza economica. Una sorta di paradosso che si ingigantisce mese dopo mese.
Dietro i dati complessivi si nascondono pero’ delle differenze, con la pubblica amministrazione in stallo, mentre il privato sale dell’1,9%, con un picco per il comparto delle telecomunicazioni (+4,0%). La Pa ha d’altra parte un peso rilevante, con 2,9 milioni di lavoratori e un totale di 15 contratti scaduti su una platea di 46 ancora da rinnovare. Fanno compagnia agli statali, tra gli altri, 1,9 milioni di dipendenti del commercio e 640 mila dell’edilizia.

F35. Rete disarmo: “Riduzione spesa dell’1% non cambia verso” | Fonte: redattoresociale.it

“Esagerato parlare di revisione del programma dell’acquisto degli F35 considerando che si tratterebbe di una decurtazione che corrisponde a poco più dell’1 per cento del costo totale”. Dopo gli annunci del governo di Matteo Renzi relativamente alle coperture dello sgravio fiscale Irpef la campagna “Taglia le ali alle armi” commenta così il possibile taglio di 150 milioni del programma italiano per i cacciabombardieri. “Il taglio annunciato di 153 milioni di euro corrisponderebbe a poco più di un aereo – spiega una nota della campagna – che alle stime attuali ha un costo di circa 135 milioni  di euro o a circa l’1,5 per cento di quanto ci rimane ancora da spendere con un piano di acquisto di 90 aerei”

Per i responsabili della campagna, inoltre, “occorre verificare se questa decisione configuri davvero una variazione in riduzione del capitolo di bilancio destinato ai caccia F-35 oppure se si tratti solo di una semplice ripianificazione negli acquisti. In questo secondo caso non si avrebbe dunque un reale risparmio ma solo uno spostamento nel tempo, con vantaggi di bilancio solo sul 2014 e nessun impatto vero su un’effettiva riconsiderazione del programma JSF”. Per tale ragione, la campagna Taglia le ali alle armi chiede “che siano esplicitate con chiarezza le modalità tecniche concrete con cui verrà dispiegata questa decisione, che comunque riguarda una percentuale minima della spesa, in particolare per quanto riguarda le indicazioni da fornire al Segretariato Generale della Difesa. Abbiamo infatti già visto in passato come decisioni politiche e Parlamentari sono state disattese nella pratica da interpretazioni amministrative”.

Secondo i responsabili della campagna, però, “l’ipotesi è che si stia parlando solo del congelamento dei contratti relativi al Lotto 10 del programma, con continuazione dei Lotti 8 e 9 già portati avanti nel recente passato con mancato rispetto delle mozioni parlamentari del 2013. Se così fosse la scelta sarebbe doppiamente sbagliata: si continuerebbe un acquisto non “permesso” confermando aerei comportanti poi ulteriori costi a breve e si andrebbero a comprare velivoli dei lotti tecnicamente meno maturi. Una scelta che dovrebbe dunque paradossalmente preoccupare anche chi è favorevole a comprare nuovi aerei militari”. Per queste ragioni, conclude la nota,  “non si può considerare un vero “cambio di verso” sulla questione dei caccia F-35. La decisione presa si configura piuttosto come un tentativo di recuperare indiscriminatamente fondi per coprire altri interventi economici, senza andare a fare un ragionamento profondo e complessivo sulle enormi ed inutili spese militari”.