“Si tratta di una mobilitazione enorme. Siamo venuti a dire al governo che non vogliamo tornare indietro di 40 anni”, ha affermato Begona Piñero dell’associazione “Las Comadres des Asturies”, di cui un gruppo è partito ieri sul “treno per la libertà” da Gijon a Madrid.
“Gallardon, dimissioni”, ha scandido a più riprese il corteo, indirizzando la protesta contro il ministro di Giustizia, Alberto Ruiz Gallardon, primo firmatario del disegno di legge. “Sono i miei diritti, è la mia vita”, “aborto libero per non morire”, hanno scritto sugli striscioni le manifestanti, provenienti da tutti gli angoli della Spagna per confluire davanti al Congresso, che dovrà prendere il esame il testo.
La legge attualmente in vigore in Spagna, approvata dal governo socialista di Zapatero, autorizza l’aborto fino alla 14esima settimana di gravidanza, per tutte le donne, senza giustificazione alcuna, e fino a 22 settimane nel caso di malformazione del feto o di grave pericolo per la salute psichica o fisica della gestante. Il disegno di legge dei popolari vieta l’interruzione di gravidanza, ad eccezione dei casi di stupro o di pericolo dimostrato per la vita della madre. Manifestazioni di solidarietà alle donne spagnole ci sono state in Italia e in tutta Europa.
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