Catania Pride, in forse la presenza di Bianco Caloggero: «Sfilata dedicata all’Hiv» da: ctzen

 

 

E’ tutto pronto per l’edizione 2013 della giornata dell’orgoglio omosessuale e transessuale. Che quest’anno, per la prima volta, avrà un tema specifico: la salute e in particolare il mondo sieropositivo. Una sfilata, sabato 29 giugno, preceduta da molti eventi e caratterizzata da colori ed eccentricità. Invitato speciale il neo primo cittadino. «E’ stato possibilista, dipende dalla sua agenda, ma sono convinto che ci sarà», dice  Giovanni Caloggero, presidente dell’Arcigay etnea. Guarda le foto del backstage

 

È tutto pronto per il Catania Pride, la festa dell’orgoglio omosessuale e transessuale che quest’anno,sabato 29 giugno, sarà caratterizzata da un tema. Non più una parata generalista ma, «per la prima volta nella storia dei pride, dedicheremo la nostra sfilata al tema della salute, in particolare al mondo sieropositivo e a tutte quelle persone che lavorano e vivono con questo problema e che sono stigmatizzate per questo», spiega Giovanni Caloggero, presidente di Arcigay Catania. L’evento è organizzato insieme all’associazione Plus, alla Lila «e a tutti quelli che si battono per la difesa dei diritti», continua Caloggero. Con una dedica speciale al popolo turco, «che sta subendo una repressione inaudita, proprio per difendere i diritti».

Una parata a tema, ma sempre colorata e in cui l’eccentricità la fa da padrona. Caratteristica che non è gradita a tutti. «Il nostro è un movimento di liberazione sessuale dove ognuno deve essere libero di apparire come vuole», risponde il presidente dell’Arcigay etnea a chi chiede meno carnascialate e più normalità. «Preferiamo l’eccentricità genuina che l’ipocrisia di chi va in giacca e cravatta e poi è un lestofante», aggiunge. Un concetto reiterato anche sul profilo Facebook del’evento: «Nel 2013 ancora c’è chi, in modo bacchettone, critica i colori e si anche gli eccessi dei Pride – scrivono gli amministratori della pagina – Mentre nulla viene detto in merito al dispiegarsi di un sistema pubblicitario di marketing, dalla vendita del pentolame all’intimo, che regolarmente e sistematicamente fa ricorso alla mercificazione del corpo, maschile e femminile, come norma condivisa. Questo significa cedere a chi ci vorrebbe a propria immagine e somiglianza». E la comunità Lgbt etnea non cede, come dimostrano i colorati scatti del backstage del video di presentazione dell’evento.

E in attesa della parata di sabato 29 – con partenza alle 17.30 da piazza Cavour e arrivo in piazza Vincenzo Bellini – la settimana Pride è ricca di eventi. Il lunedì precedente, alle 19 nel cortile della sede Cgil, avverrà la presentazione del documento politico; martedì e mercoledì l’appuntamento è con l’atteso workshop di Drag King più proiezioni e conferenze; giovedì e venerdì sarà la volta di spettacoli, mostre e presentazioni di libri. Per venerdì sera è prevista la festa di autofinanziamento al Pegaso’s in versione estate.

Al di là delle polemiche sui colori e l’abbigliamento, tutto è pronto per dare inizio al Pride 2013. Compresi gli ospiti. A comunicare la sua presenza è già stato il segretario generale della Cgil etnea Angelo Villari. Mentre un invito importante è stato fatto questa mattina al neo primo cittadino Enzo Bianco. Gli uomini e le donne della comunità Lgbt gli hanno chiesto di presenziare alla conferenza stampa di apertura e di stare con loro sul palco la sera.  «Bianco è stato possibilista, ha detto che dipende tutto dalla sua agenda – racconta Giovanni Caloggero – Ma sono convinto che ci sarà», dice soddisfatto. Una presenza importante, specie dopo le polemiche per l’assenza alla parata romana del neo sindaco Ignazio Marino.

Ma, al contrario della comunità Lgbt della Capitale, nessun riferimento al registro delle unioni civili è stato fatto nell’incontro di oggi con Enzo Bianco. Un tema che non rappresenta una priorità tale da farne il primo argomento di discussione con il nuovo sindaco, secondo il presidente Arcigay. «Non hanno un valore civilistico – spiega – Ma solo dimostrativo che, per quanto valido, non porta a nulla di concreto». Il piano politico su cui intervenire non dovrebbe essere dunque quello comunale, ma quello nazionale. «Solo il Parlamento può deliberare perché i diritti possano essere concreti per tutti e noi questo vogliamo», conclude.

[Foto di Catania Pride]

Sicilia, viaggi ed escort con i soldi destinati ai disoccupati: 17 arresti da: il fatto quotidiano

Le accuse vanno, a vario titolo da associazione a delinquere, corruzione, truffa e false fatturazioni. In manette due ex assessori e alcuni funzionari regionali. Indagato il senatore Pdl Francesco Scoma e l’ex presidente dell’Assemblea Siciliana. Sequestri e perquisizioni della Finanza: una quarantina gli indagati. Crocetta: “Grato agli inquirenti”

Banconote Euro

Viaggi ed escort elargiti ai politici invece di investire i finanziamenti emessi dalla Regione per la Formazione, ma anche fatture inesistenti e appalti pilotati. C’è tutto questo nell’operazione della Guardia di Finanza di Palermo che  ha portato all’arresto di 17 persone, tra cui il manager Faustino Giacchetto. Le indagini hanno messo fine a un vero e proprio “comitato d’affari” che per anni, anche corrompendo politici e dirigenti pubblici con tangenti e ricorrendo a fatture per operazioni inesistenti, ha pilotato gli appalti dei grandi eventi in Sicilia e si è appropriato di rilevanti fondi comunitari destinati ai principali progetti per la formazione professionale.

Arrestati due ex assessori, anche politici indagati. Sono una quarantina gli indagati, tra cui alcuni politici. Tra questi il senatore Pdl Francesco Scoma che risponde di per corruzione. La Procura di Palermo chiederà inoltre al Senato l’autorizzazione per sequestrare al parlamentare 26.000 euro. Secondo gli inquirenti Scoma, quando era assessore regionale al Lavoro in Sicilia, avrebbe ricevuto dal manager Giacchetto viaggi, biglietti dello stadio e altre regalie per la somma, appunto, di 26.000 euro. L’ex Pesidente dell’Assemblea regionale siciliana, Francesco Cascio, anche lui Pdl, è invece indagato per finanziamento illecito dei partiti. Accusati di corruzione anche l’ex assessore al Lavoro Carmelo Incardone e Santi Formica (Lista Musumeci).

Delle 17 persone arrestate dodici sono in carcere e cinque agli arresti domiciliari. L’ordinanza è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo che ha accolto le richieste formulate dal procuratore aggiunto della  Leonardo Agueci e dai pm Calogero Gaetano Paci, Pierangelo Padova, Sergio Demontis, Maurizio Agnello e Alessandro Picchi. Le Fiamme Gialle hanno sequestrato il capitale sociale e beni aziendali di cinque società e “disponibilità patrimoniali e finanziarie riconducibili agli indagati”, per un valore complessivo di oltre 28 milioni di euro. Le accuse vanno, a vario titolo da associazione a delinquere, corruzione, truffa e false fatturazioni. In manette sono finiti pure due ex assessori e alcuni funzionari regionali. Tra gli indagati c’è anche l’ex amministratore delegato del Palermo calcio, Rinaldo Sagramola. Secondo gli inquirenti Giacchetto avrebbe acquistato spazi pubblicitari dal Palermo calcio fatturando cifre superiori a quelle pagate. Parte del denaro sovrafatturato sarebbe servito a ripagare gli abbonamenti per la stagione calcistica in tribuna vip, che poi il manager avrebbe girato a politici amici per ingraziarsene i favori.

Quindici milioni stanziati dalla Regione, ma i soldi usati per regali ai politici. Secondo quanto accertato dalle indagini la Regione Siciliana avrebbe stanziato la somma di quindici milioni di euro per avviare all’apprendistato circa 1.500 giovani disoccupati. Ma, stando all’inchiesta, buona parte dei finanziamenti sarebbe finita nelle tasche di politici e manager con viaggi, cene e anche escort. Mentre solo poche decine di disoccupati hanno ottenuto un aiuto.

Le indagini hanno smascherato un sistema di tangenti che ruotava proprio attorno al personagio principale della vicenda, Giacchetto, ritenuto uno dei massimi esperti su Fondi europei. Gli occhi della Procura sono puntati sopratutto sul Ciapi, un ente di formazione, ma anche su cosiddetti Grandi Eventi organizzati dalla Regione siciliana. In cella pure la moglie di Giacchetto, Concetta Argento. In particolare, secondo gli investigatori Giacchetto avrebbe controllato persino la gestione delle gare d’appalto. E’ stato proprio Giacchetto a gestire il Taormina Fashion Award, il torneo internazionale di golf organizzato a Castiglione di Sicilia, i mondiali di scherma di Catania, tanto per citare qualche esempio.

Il presidente Crocetta: “Grato a alla Finanza e alla Magistratura”. ”Esprimo con profonda convinzione, ritenendo di interpretare il pensiero della maggior parte dei siciliani, grande gratitudine nei confronti della magistratura e della Guardia di finanza che hanno svolto le indagini su episodi di corruzione registrati negli anni precedenti all’assessorato al Turismo e che hanno portato all’arresto di circa 17 funzionari e amministratori e all’indagine per altri 23, compresi vari esponenti politici. L’azione della magistratura aiuta la Regione e il popolo siciliano a liberarsi dal malaffare e dalla mala politica” fa sapere in una nota il presidente della Regione, Rosario Crocetta. “Il nostro governo – continua – ha riscontrato una serie di criticità che sono state pubblicamente denunciate. L’azione conferma, inoltre, la correttezza della scelta sulla politica di rotazione, avviata da tempo dal nostro governo. Ciò non significa affatto che tutti i dirigenti e funzionari regionali siano compromessi, ma che i processi di rotazione consentono, laddove ci sono, di cominciare nuovi percorsi amministrativi che sono già stati avviati nella maggior parte dei settori della macchina regionale”. “Oltre all’organizzazione degli eventi – conclude – c’è anche la comunicazione, intesa non come elemento di promozione reale, ma come macchina clientelare del consenso da catturare attraverso elargizioni di denaro e fondi a testate amiche. Riteniamo che ci sia ancora tanto da lavorare, ma che questo rappresenti l’avvio di una azione importante nei confronti di un sistema malato che deve assolutamente cambiare”.

Venerdì 21 giugno dalle ore 17 di fronte al Cara di Mineo Incontro Interetnico con Rete Antirazzista,Bordeline Sicilia

Solidarietà con i migranti in lotta a Mineo per il diritto d’asilo

Mobilitiamoci per la smilitarizzazione della Sicilia

Nell’ambito delle iniziativeper la Giornata Mondiale del Rifugiato sosteniamole giuste richieste avanzate dai richiedenti asilo del Cara di Mineo durante le proteste dei giorni scorsi.

Il Mediterraneo, il mare che storicamente è stato luogo di incontro e condivisione di popoli e culture, è ormaidiventato un cimitero marino: in pochi giorni sono sbarcati nelle coste siciliane oltre 1000 migranti e già si contano le vittime delle disumane politiche liberticide della fortezza Europa; sono decine di migliaia le vite sparite nel nulla che gridano rispetto dei loro diritti negati, verità e giustizia.

Chi ci ha governato in questi anni ha voluto blindare le nostre frontiere, trasformando porzioni della nostra isola in lager dove tenere segregate migliaia di persone,  come accade nel mega Cara di Mineo. La Sicilia, trasformata in un’immensa portaerei di morte per la presenza di basi militari (Sigonella, Niscemi, Trapani,Augusta…), è anche diventata una prigione-ghetto per i migranti e richiedenti asilo che fuggono dai loro paesi anche a causa dei criminali interventi “umanitari” per esportare la “democrazia” in Irak,Afghanistan, Libia, Yemen, Corno d’Africa ( Siria?).

Il diritto di asilo è un diritto che ogni giorno rischia di essere calpestato e violato dalla messa in atto di politiche sicuritariesempre. E il megaCara di Mineo rappresenta da anni l’emblema europeo della ghettizzazione dei richiedenti asilo;

-tempi lunghissimi per l’esame delle domande (c’è chi ha attende da 2 anni), la commissione esamina quotidianamente meno della metà delle domande di protezione rispetto all’anno scorso;

-isolamento sociale:il centro abitato più vicino, Mineo, dista oltre 10 Km;

-nel 2013 il numero di migranti è aumentato di oltre il 50% rispetto agli anni scorsi, deteriorando la già precaria vivibilità a causa del sovraffollamento nel Cara;

-in periodi di tagli alle spese sociali si dilapida denaro pubblico (6 milioni di euro l’anno) per la locazione alla ditta privata Pizzarotti, mentre con molto meno si potrebbero costruire, moltiplicando i progetti SPRAR nei paesi limitrofi, positivi percorsi d’inserimento sociale, chegarantiscano i diritti inalienabili di ogni essere umano, quali la possibilità di spostarsi liberamente e di provvedere in modo autonomo alle proprie necessità (cibo, vestiario, relazioni, informazione, comunicazione…).

le ragioni delle ultime proteste sono state soprattutto il vergognoso ricatto del consorzio di cooperative che gestisce il Cara di pretendere una rinuncia scritta al bonus di 500 euro  previsto per la fine dell’emergenzaNordafrica, facendo così risparmiare il Ministero dell’Interno. Chi, avendo già ottenuto il permesso di soggiorno, ha urgenza di partire e non può attendere i lunghi tempi previsti per l’emissione del bonus, è costretto a firmare una rinuncia scritta. Chi rimane, spreca mesi della propria vita per arricchire chi gestisce il Cara, diventato ormai un mega business.

Da quando il Cara di Mineo é stato istituito sono state tante le manifestazioniorganizzate dagli stessi migranti, così come sono state tante quelle promosse dagli antirazzisti, per questo facciamo appello ai media ad uscire dall’indifferenza denunciando la vergognosa richiesta di aumentare la presenza di forze di polizia per reprimere le giuste proteste dei richiedenti asilo ed chiediamo all’associazionismo calatino e siciliano a riprendere le mobilitazioni per i diritti dei migrantie per costruire un futuro libero dal razzismo e dalle guerre.

La storia siciliana ce l’ha insegnato: emigrare non è reato!

No ai centri di detenzione per i migranti

Venerdì 21 giugno dalle ore 17 di fronte al Cara di Mineo

INCONTRO INTERETNICO

Rete Antirazzista Catanese, Borderline Sicilia

ha aderito: Coordinamento regionale dei Comitati NoMuos